Dal primo gennaio 2025 cambia tutto con la riforma della riscossione: queste cartelle esattoriali saranno inesigibili.
Tra le novità fiscalmente più rilevanti del 2025 troviamo la riforma della riscossione, un importante cambiamenti del sistema di recupero dei crediti non pagati verso lo Stato. L’obiettivo di tale riforma è quello di rendere il sistema più equo, efficiente e trasparente.
A partire dal primo gennaio 2025, infatti, le cartelle esattoriali inesigibili verranno ufficialmente cancellate. Il discarico delle cartelle sarà automatico, così come stabilito dalla riforma di riscossione.
Scopriamo quindi cosa c’è da sapere sulla riforma e sopratutto chi potrà approfittare dell’importante novità fiscale che alleggerirà di molto il peso economico di numerosi cittadini italiani.
Cartelle esattoriali inesigibili, cosa sono e come cambia la riscossione
Prima di capire la riforma è necessario fare un passo indietro e capire di cosa parliamo quando facciamo riferimento alle cartelle esattoriali inesigibili. Come è a tutti noto, le cartelle esattoriali sono il documento ufficiale utilizzato dall’Agenzia delle Entrate per notificare ai contribuenti di aver contratto un debito con lo Stato, dovuto per esempio a tasse non pagate, multe o altre tipologie di contributi.
Una cartella si definisce inesigibile nel momento in cui, nonostante i reiterati tentativi dell’Agenzia delle Entarte-Riscossione, non è possibile recuperare il credito. Questa situazione viene a generarsi per una molteplicità di fattori:
- Assenza di bene aggredibili, dunque il contribuente non possiede beni materiali che possano contribuire a saldare il debito;
- Irreperibilità del contribuente;
- La presenza di contenziosi legali che impediscono la riscossione del debito;
- Cause specifiche inerenti la situazione del singolo contribuente.
Fino a poco tempo fa, le cartelle esattoriali inesigibili rimanevano attive nei sistemi informatici dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, anche se non era possibile procedere con la riscossione.
Con la riforma della riscossione questo cambia radicalmente. Le cartelle esattoriali che presentano debiti inesigibili subiranno il discarico automatico. Dopo cinque anni dalla data in cui una cartella è stata affidata all’Agenzia delle Entrate- Riscossione senza essere pagata, questa verrà automaticamente “cancellata” dal sistema.
Tuttavia, l’Ente a cui torneranno indietro le cartelle avrà la possibilità di affidarle nuovamente al medesimo agente di riscossione oppure cancellare definitivamente il debito. Va inoltre sottolineato che l’Agenzia delle Entrare-Riscossione ha la facoltà di discarico delle cartelle anche prima del termine dei cinque anni purché sia riscontrato:
- Il fallimento del debitore;
- L’assenza di beni materiali titolati al debitore;
- Mancanza di nuovi beni pignorabili.
Inoltre, gli stessi enti che affidano i loro crediti all’Agenzia delle Entrate-Riscossione possono chiederli indietro prima del dovuto: dopo 24 mesi per i crediti più vecchi e tra 24 e 30 mesi per quelli più recenti.
I motivi dietro a questa riforma sono molteplici: alleggerimento del carico di lavoro dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione; razionalizzazione del sistema di riscossione; maggiore efficacia del sistema.