Capodanno e sicurezza: ecco le zone rosse e i divieti nelle città italiane

Il Capodanno è alle porte: scopriamo i divieti adottati dai Comuni tra zone rosse, botti e consumazione di alcol

Manca pochissimo all’arrivo del nuovo anno e, come sempre, in tutta Italia fervono i preparativi per festeggiare in grande stile. Ogni città ha il suo modo di accogliere il 2025: dai concerti nelle piazze, ai tradizionali fuochi d’artificio, fino ai grandi eventi pubblici che attirano migliaia di persone.

Capodanno festeggiamenti
Capodanno e sicurezza: ecco le zone rosse e i divieti nelle città italiane – Istitutonervilentini

Ma, come ogni anno, il Capodanno porta con sé anche una serie di misure straordinarie per garantire la sicurezza e il buon svolgimento delle feste. Ecco perché, in diverse città italiane, sono stati istituiti divieti specifici e aree vietate per determinati soggetti, con l’obiettivo di evitare incidenti e disagi.

Le zone rosse e i provvedimenti di sicurezza

A partire da quest’anno, il governo ha deciso di potenziare la sicurezza pubblica, creando delle vere e proprie “zone rosse” in alcune delle città più grandi. Un’iniziativa già testata con successo a Firenze e Bologna, dove i controlli hanno portato a 105 allontanamenti di soggetti con precedenti penali.

L’idea è semplice: isolare le aree più affollate o ad alto rischio, per evitare che persone con comportamenti pericolosi possano accedervi. E così, nelle principali città, i prefetti hanno emesso ordinanze per regolamentare l’accesso a determinati quartieri.

Carabinieri
Le zone rosse e i provvedimenti di sicurezza (Ansa Foto) – Istitutonervilentini

Milano, ad esempio, ha deciso di vietare l’ingresso in alcune zone molto frequentate, come quelle intorno alle stazioni ferroviarie di Milano Centrale, Porta Garibaldi e Rogoredo, ma anche in piazza del Duomo e nella zona dei Navigli, dal 30 dicembre fino al 31 marzo.

Le persone che non potranno accedere a queste aree sono quelle con segnalazioni per reati come furti, stupefacenti, o violenza. Ma non è solo Milano ad applicare queste restrizioni: anche a Bologna, dove il tradizionale rogo del Vecchione in Piazza Maggiore avrà un limite di partecipanti, fissato a 9.000 persone. Ogni partecipante dovrà ritirare un coupon per accedere e restituirlo in caso di uscita, una misura pensata per controllare i flussi e mantenere l’ordine.

Le zone rosse non sono una novità, ma si rivelano particolarmente utili in città con alti tassi di criminalità diffusa o fenomeni di degrado. Pensiamo, ad esempio, alle stazioni ferroviarie o alle aree centrali durante eventi di grande affluenza, come quelli di Capodanno, dove risse e piccoli crimini sono sempre dietro l’angolo. Ma non solo: queste misure si estendono anche alle piazze della movida, luoghi affollati e spesso teatro di episodi di microcriminalità e violenza. L’obiettivo, insomma, è tutelare la sicurezza di tutti.

I divieti per i fuochi d’artificio e i botti

Un altro fronte su cui le amministrazioni locali sono intervenute riguarda il divieto di fuochi d’artificio e petardi. Con l’arrivo del Capodanno, le città si preparano a fronteggiare i disagi causati dai botti, sia per le persone che per gli animali. A Roma, per esempio, è stato introdotto un divieto di sparare fuochi d’artificio con multe fino a 500 euro.

Una misura che si estende dal 31 dicembre fino all’Epifania. Milano ha lanciato lo stesso avvertimento, ricordando l’impatto ambientale dei fuochi e l’importanza di ridurre l’inquinamento acustico e atmosferico. Non solo, a Firenze le multe per chi infrange il divieto possono arrivare anch’esse fino a 500 euro, con la possibilità di sequestrare il materiale illegale.

Altri comuni hanno adottato misure simili, come Genova, dove i petardi sono vietati dal 31 dicembre fino al 1° gennaio, e Napoli, dove non si applicano restrizioni sui botti, ma è vietata la vendita di bevande in bottiglie di vetro o lattine nella notte di Capodanno. Trieste ha invece optato per il via libera ai fuochi d’artificio, ma senza permettere il lancio di petardi. A Venezia il divieto di botti è valido tutto l’anno, mentre a Torino, come in gran parte del Piemonte, i fuochi sono banditi tranne che in alcune eccezioni, come nel caso di Verbania, dove è permesso solo il 31 dicembre.

Le restrizioni legate al consumo di alcol e la sicurezza stradale

In molte città italiane, il Capodanno è anche l’occasione per limitare il consumo di alcolici in pubblico, in particolare in luoghi affollati e nelle aree di maggiore aggregazione. A Pisa, per esempio, è stato imposto il divieto di vendere e consumare bevande alcoliche in contenitori di vetro nelle piazze del centro storico. A Trento, oltre al divieto di bottiglie in vetro, i petardi sono consentiti solo in un’area ben delimitata, dove sono garantiti controlli severi. Misure che puntano a evitare incidenti e a mantenere alta la sicurezza pubblica.

Infine, a Salerno e a Reggio Calabria, le restrizioni sui petardi si estendono per tutto il periodo delle festività natalizie e fino all’Epifania. Questi provvedimenti sono stati adottati anche in altre città, come Benevento, dove i botti sono banditi, e a Matera, dove l’ordinanza contro i fuochi è in vigore fino al 20 gennaio.

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