La manovra di bilancio 2025 è legge: scopri tutte le novità su tasse, pensioni, bonus casa e incentivi per le imprese
La manovra finanziaria per il 2025 è finalmente legge. Con 108 voti a favore al Senato, il governo ha messo nero su bianco un piano ambizioso che mobilita circa 30 miliardi di euro, con un impatto netto di poco meno di 15 miliardi.
Ma cosa significa davvero per lavoratori, famiglie e imprese? E quali cambiamenti ci aspettano nei prossimi mesi? Facciamo chiarezza.
Uno dei punti più attesi era sicuramente il taglio del cuneo fiscale. La manovra stanzia ben 18 miliardi per alleggerire il peso fiscale sui redditi fino a 40.000 euro. E non finisce qui: il sistema Irpef verrà semplificato con l’introduzione di tre nuove aliquote, ma attenzione, i redditi più alti dovranno fare i conti con una riduzione delle detrazioni disponibili.
E per chi sperava in una riduzione della seconda aliquota dal 35 al 33%? Nulla di fatto, almeno per ora. Mancano i fondi necessari (circa 2,5 miliardi), ma se ne riparlerà nei primi mesi del prossimo anno. Il sostegno alle famiglie è un altro pilastro di questa manovra.
Dal 2025 arriva il bonus bebè: 1.000 euro una tantum per ogni nuovo nato o adottato, purché il nucleo familiare abbia un ISEE inferiore a 40.000 euro. Un aiuto concreto, soprattutto per le giovani coppie. Anche il congedo parentale fa un passo avanti: la retribuzione sale dall’attuale 60% all’80%, e il periodo coperto si estende da 2 a 3 mesi. Un segnale importante per promuovere la conciliazione tra lavoro e famiglia.
Le imprese non sono state dimenticate. Con l’introduzione dell’Ires premiale, le aziende potranno beneficiare di una tassazione ridotta dal 24% al 20%. Però c’è una condizione: almeno il 30% degli utili dovrà essere reinvestito in beni 4.0 e 5.0. Per molte aziende questa è una grande opportunità, ma solo se sapranno rispettare anche altre clausole, come l’incremento occupazionale e l’assenza di cassa integrazione.
Le novità su pensioni e infrastrutture: sì al Ponte sullo Stretto
Sul fronte delle pensioni, arriva la possibilità di andare in pensione a 64 anni combinando la previdenza obbligatoria con quella complementare. Riproposta anche Quota 103, che consente di lasciare il lavoro con 62 anni di età e 41 di contributi, anche se finora non ha avuto grande successo. C’è poi una piccola buona notizia per chi riceve le pensioni minime: da gennaio l’assegno mensile salirà di 3 euro, passando da 614,7 a 617,9 euro.
Sul fronte delle infrastrutture, la manovra prevede investimenti significativi. Il Ponte sullo Stretto di Messina vede un aumento del finanziamento di 1,4 miliardi, portando il costo totale a circa 13 miliardi di euro. Importanti risorse sono destinate anche alla TAV e alla Metro C di Roma, che verrà estesa fino alla Farnesina.
I bonus casa restano, ma con meno vantaggi rispetto al passato. L’aliquota dell’Ecobonus scenderà al 50% per la prima casa e al 36% per le altre abitazioni, con ulteriori riduzioni previste per il 2026 e 2027.
Una novità importante riguarda le caldaie: dal 2025 non ci saranno più agevolazioni fiscali per quelle alimentate a combustibili fossili, in linea con le direttive europee sulle Case Green.
La manovra di bilancio 2025 sembra voler bilanciare sostegno sociale e incentivi alla crescita economica, ma alcune misure restano incompiute o rimandate. Questo rappresenta una sfida non da poco per un paese che si trova a fare i conti con la transizione ecologica, la sostenibilità fiscale e la competitività globale.