Non tutti i capi riescono a ricoprire bene il loro ruolo. Ecco come difendersi da chi non fa altro che insultare.
Le condizioni di lavoro hanno un impatto molto forte sulla vita quotidiana dei dipendenti. L’ambiente dovrebbe essere stimolante, sereno e caratterizzato dalle risorse giuste. A volte, però, la situazione rischia di precipitare a causa di un capo poco conciliante. Bisogna imparare a distinguere le critiche costruttive dagli abusi di potere.
Nel primo caso, il capo apporterà delle correzioni per aiutare la persona a fare meglio. Non userà parole umilianti, ma si limiterà a dare un giudizio professionale. Nel secondo, invece, si esprimerà con insulti e rabbia. L’obiettivo sarà quello di ferire il suo interlocutore, sfogando la rabbia su di lui e limitando la libertà di espressione. Per fortuna, si può fare qualcosa per mettere fine a questo disagio.
Cosa fare quando il capo umilia i suoi dipendenti: questa strategia cambierà la situazione
È normale che tra un capo e i suoi dipendenti ci sia un rapporto gerarchico. Il compito del primo è quello di offrire tutte le indicazioni necessarie per svolgere il lavoro assegnato. I suoi commenti servono per migliorarsi e per ridurre al minimo gli errori. Non ci si deve stupire, quindi, se si ricevono delle critiche. La differenza sta nella scelta delle parole da usare.
A volte, alcuni datori di lavoro perdono completamente il controllo. Trincerandosi dietro la loro posizione, si sentono in diritto di rivolgere insulti ai loro collaboratori. Questa situazione, con il passare del tempo, può diventare opprimente. Lavorare in simili condizioni può abbassare la soglia dell’attenzione, generare paura, aumentare il livello di stress e creare tensione anche quando ci
si trova a casa. Per questo, è importante correre subito ai ripari.
Ecco alcuni consigli utili:
- Provare a cambiare i toni della conversazione, mostrandosi interessati ai compiti da svolgere e non fossilizzandosi troppo sui toni usati. Una reazione calma e positiva potrebbe spingere il capo a comportarsi in modo diverso
- Continuare a essere produttivi, senza far ricadere sull’intera azienda gli atteggiamenti del capo. È importante concentrarsi sui propri compiti e lasciare fuori tutto il resto. Un capo arrogante non rappresenta una buona scusa per fare male o per essere pigri
- Evitare di prenderla sul personale. Il capo potrebbe essere nervoso a causa di problemi che non hanno niente a che fare con i dipendenti. In questi casi, è preferibile non dare troppo peso all’accaduto
- Staccare la spina quando si torna a casa, così da poter riposare. Pensare troppo all’ambiente lavorativo non aiuta. È importante prendersi il giusto tempo per dedicarsi ai propri hobby
- Chiedere un incontro con le risorse umane per parlare della situazione. Questa mossa è utile quando il problema va avanti da diversi mesi e sfocia nel mobbing
- Evitare di parlarne con i colleghi. Ciò non farà altro che alimentare il malcontento generale, dando vita a un clima ancora più difficile da tollerare. In apparenza, potrebbe sembrare una soluzione utile, ma le conseguenze potrebbero essere spiacevoli