Esistono due modelli di cesti brucia pellet. Ecco quali sono le caratteristiche e per cosa si differenziano. Quello che c’è da sapere.
Il pellet si è da tempo imposto come una delle soluzioni più efficienti e economiche, anche in un’ottica di sostenibilità ambientale, per il riscaldamento di casa. Come sappiamo sono state progettate e messe in commercio delle stufe specifiche per il pellet in grado di sfruttarne al massimo il potenziale calorifico.
È possibile però usare il pellet anche come combustibile per le stufe a legno, ma ad alcune condizioni. Gli impianti a legna sono stati progettati per una combustione diversa rispetto a quella del pellet. Questo significa che potremmo avere più di un effetto indesiderato, a cominciare dai fumi e dalle polveri nocive provocati dalla bruciatura incompleta del composto.
Usare il pellet in una stufa a legna comprometterebbe poi il rendimento energetico (decisamente ridotto) e rischierebbe di danneggiare griglia e focolare. Per adattare la stufa a legna al pellet bisogna inserire un bruciatore apposito chiamato “cesto” brucia pellet. Ce ne sono di due tipi, ecco quali sono le differenze.
Cesti brucia pellet, le differenze tra i due modelli
I cesti brucia (o bruciatori) pellet, detti anche adattatori, sono sostanzialmente dei contenitori di ferro con basi in ghisa. Sono appositamente progettati per bruciare il pellet in apparecchi a legna chiusi (inserti, cassette e stufe). Alla base hanno delle ampie prese d’aria pensate per permettere una combustione efficace grazie alla convenzione naturale.
In sostanza non c’è bisogno di fornire loro aria forzata e dunque non serve l’elettricità. Come dicevamo in commercio esistono due tipi diversi di cesti brucia pellet. C’è un modello classico, con altezza uguale o superiore alla base. Dopo l’accensione è in grado di fornire fino a quattro ore di fuoco.
Il secondo modello di cesto brucia pellet invece è realizzato con pareti in acciaio e basi in ghisa. Questa particolarità lo rende resistente e indeformabile. Un’altra peculiarità di questo modello consiste nella base più ampia e in una grande apertura frontale. Esisterebbe poi una terza “variante” almeno da menzionare.
Ci riferiamo ai cosiddetti cesti brucia pellet “fai da te”. Qualcuno ha provato a crearli in maniera artigianale servendosi di scolapasta di metallo da inserire all’interno della stufa (o del camino). Come è facile immaginare i risultati non sono stati dei migliori (il pericolo di sprechi e di danni è dietro l’angolo). Il consiglio è sempre quello di rivolgersi agli esperti del settore.