Simone Inzaghi ha trovato una pepita: è Yann Aurel Bisseck, che ora potrebbe anche risolvergli un problema annoso
Chi avrebbe mai detto che uno dei problemi più spinosi del futuro dell’Inter potesse trovare una soluzione così… inaspettata? Parliamo di Yann Aurel Bisseck, il giovane difensore tedesco arrivato in punta di piedi durante il mercato estivo dello scorso anno, quasi inosservato dai riflettori che di solito accompagnano gli acquisti nerazzurri.
Eppure, Simone Inzaghi sembra aver trovato in lui una pedina che potrebbe fare la differenza, anche in ruoli che inizialmente non sembravano cuciti su misura per le sue caratteristiche.
Certo, Bisseck non è ancora il difensore pronto per prendersi la scena in Serie A. Arrivato dall’Aarhus con l’etichetta di giovane promessa, aveva mostrato sprazzi di grande personalità ma anche margini di miglioramento evidenti. Fisicamente, il tedesco non ha nulla da invidiare a nessuno: 1,96 metri di altezza e una potenza atletica che lo rendono dominante nei duelli aerei. Quello che deve affinare è la lettura delle situazioni tattiche e una maggiore precisione nei passaggi, specialmente sotto pressione.
La fiducia di Inzaghi e il minutaggio che gli sta concedendo sono però segnali importanti. Con il giusto lavoro, il tecnico piacentino lo sta trasformando da giovane promessa a colonna portante della difesa nerazzurra.
La crescita di Bisseck rappresenta una boccata d’ossigeno per l’Inter. In un calcio dove i giovani talenti vengono spesso trascurati o sottovalutati, vedere un ragazzo come lui emergere è un segnale positivo. E non solo per il club nerazzurro, ma anche per il calcio italiano in generale, sempre alla ricerca di equilibri tra qualità e sostenibilità.
Bisseck risolve un problema di mercato: il nuovo centrale sarà lui?
Fino a poco tempo fa, Bisseck era considerato una discreta alternativa come braccetto di destra nella difesa a tre di Inzaghi. Ogni tanto, lo si è visto anche a sinistra, adattandosi con spirito e dimostrando di avere potenzialità ancora in fase di sviluppo. Tuttavia, l’esperimento di stasera in Coppa Italia svela un’idea che Simone Inzaghi sembra coltivare con convinzione: Bisseck centrale difensivo. Non più solo una riserva per coprire i momenti di emergenza, ma un vero e proprio progetto per il futuro.
La necessità di trovare il prossimo perno difensivo per l’Inter è evidente. Francesco Acerbi si avvicina ai 37 anni e, nonostante la grande professionalità e le prestazioni solide, inizia ad accusare qualche acciacco. Stefan De Vrij, sebbene in questa stagione stia dimostrando una rinnovata solidità, ha 33 anni e non è mai stato l’emblema dell’affidabilità fisica. Insomma, prima o poi, qualcuno dovrà prendere in mano le chiavi della difesa.
E trovare un centrale all’altezza non è mai stato semplice. Il mercato offre opzioni, certo, ma a costi proibitivi. Giorgio Scalvini, per esempio, è valutato intorno ai 40 milioni, mentre il sogno di molti tifosi, Jonathan Tah, è disponibile a parametro zero, ma con una concorrenza che rende l’operazione complicata. In questo contesto, la crescita interna di Bisseck rappresenterebbe una soluzione economica e strategica.
L’esperimento Bisseck quindi non è solo una scelta tattica, ma anche una mossa strategica in vista del mercato. Se Inzaghi riuscisse a renderlo il nuovo Acerbi, l’Inter potrebbe concentrare le risorse su un difensore da utilizzare come braccetto, una posizione meno costosa da coprire. Questo darebbe al club un margine di manovra per investire in altri reparti senza dover sacrificare ulteriormente il bilancio.
Inzaghi sembra quindi già proiettato al futuro, immaginando una difesa con Bisseck al centro e nuove pedine ai lati. Non solo una scelta pratica, ma anche un segnale di fiducia in una rosa costruita con attenzione e valorizzata al meglio.