Il dentista mi ha guardato, ha capito le mie abitudini e mi ha detto: “Ora ti spiego come non aver più bisogno di me”
Quando ho varcato la porta dello studio del dentista, sapevo già che la situazione non sarebbe stata delle migliori. Ma ricevere il conto finale – quasi 1000 euro – è stato un pugno allo stomaco.
Non si trattava di un trattamento straordinario, ma solo delle conseguenze di anni di cattiva igiene orale: carie, gengive infiammate, placca e tartaro accumulati. Mentre ero seduto, ancora frastornato dalla cifra appena spesa, il dentista – che è un mio amico di infanzia – ha deciso di mettermi in riga: “Se vuoi evitare di tornare qui ogni anno e spendere altri soldi, devi prenderti cura dei tuoi denti in modo serio. Bastano pochi accorgimenti, ma vanno fatti bene.”
Mi ha dato quattro consigli pratici, semplici e forse un po’ ovvi. Ma fidatevi: seguirli può davvero salvarvi dal rifare i conti con il vostro portafoglio (e con il trapano del dentista).
Questi consigli possono sembrare ripetitivi o scontati, ma fidatevi: sono l’unica arma che abbiamo per evitare di regalare centinaia (se non migliaia) di euro ai dentisti. Io l’ho imparato a mie spese, ma almeno adesso so cosa fare per non rimettermi mai più nella stessa situazione. Certo, ci sono situazioni patologiche che sfuggono alla nostra volontà e alla nostra igiene orale, ma lì si tratta di essere davvero sfigati.
Nella maggior parte dei casi basta lavare i denti nel modo giusto e avere una routine quotidiana corretta per evitare carie e cariette che poi, accumulate tutte insieme, sono fastidiose e anche piuttosto dispendiose. La salute dei denti richiede costanza, pazienza e un po’ di attenzione quotidiana. Non servono miracoli o strumenti costosi, ma solo buone abitudini. Ora tocca a voi: siete pronti a dedicare quei 10 minuti al giorno ai vostri denti per risparmiarne mille?
Sembra una banalità, lo so. Anch’io ho sempre pensato che uno spazzolino manuale fosse più che sufficiente. Poi, il dentista mi ha guardato negli occhi e ha detto: “Uno spazzolino elettrico fa la differenza. Elimina molta più placca rispetto a quello manuale, e lo fa con meno fatica.”
Non c’è confronto: le vibrazioni e i movimenti circolari dello spazzolino elettrico sono più efficaci nel pulire i denti e le gengive. In più, molti modelli hanno un timer integrato che ti dice quanto tempo devi spazzolare. Non serve spendere centinaia di euro, ne esistono di validi anche a prezzi accessibili.
Pensavo fosse una spesa inutile. Ora lo vedo come un investimento, perché se funziona davvero, risparmio sui futuri appuntamenti dal dentista.
“Lo spazzolino non va passato di fretta,” mi ha detto. Ed è qui che ho capito dove sbagliavo davvero: la fretta. In 30 secondi non pulisci niente, o almeno non come dovresti. Ogni dente va curato con attenzione. Devi spazzolare in basso, verso la gengiva, sia davanti che dietro, e senza dimenticare la parte superiore del dente.
Il dentista ha insistito: 3 secondi a dente sembrano tanti, ma in fondo sono circa 3 minuti complessivi: è il tempo che serve per una pulizia accurata. Soprattutto quando lavi i denti la sera, l’ultimo lavaggio della giornata, è fondamentale dedicare il giusto tempo per rimuovere ogni residuo di cibo.
All’inizio sembra un’eternità, ma con un po’ di pratica diventa un’abitudine. Pensate a quei minuti come un piccolo rito quotidiano per evitare grandi spese in futuro.
Ecco il mio errore più grande: credevo che il filo interdentale fosse sufficiente. Il dentista, però, è stato chiaro: lo scovolino è molto più efficace per pulire gli spazi tra un dente e l’altro.
“Gli spazi interdentali sono la zona perfetta per l’accumulo di residui di cibo e placca,” mi ha spiegato. Lo spazzolino, anche quello elettrico, non arriva ovunque. E se non pulisci bene quelle aree, preparati a carie, gengiviti e, peggio ancora, parodontite.
Esistono scovolini di diverse dimensioni, e usarli è più facile di quanto pensassi. Bastano un paio di passaggi delicati e il gioco è fatto. Da quando li uso, ho la sensazione di avere finalmente i denti davvero puliti.
Lo so, la vita è frenetica e spesso non si ha il tempo (o la voglia) di lavare i denti dopo pranzo. Ma ecco il problema: 12 ore tra un lavaggio e l’altro sono un’eternità. Il dentista mi ha detto chiaramente: “Dopo 12 ore, la placca si trasforma in tartaro. E il tartaro non puoi più rimuoverlo da solo.”
Il consiglio è lavare i denti almeno 3 volte al giorno: mattina, dopo pranzo e prima di dormire. La sera, in particolare, è il momento più importante. Se vai a letto senza pulire i denti, i batteri fanno festa tutta la notte.
Ho imparato a portare con me un piccolo kit da viaggio con spazzolino e dentifricio. Bastano 3 minuti dopo pranzo per evitare problemi molto più grossi.
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