Eredità, quanto si paga di successione per avere le somme sul conto corrente

Nell’asse ereditario di un soggetto non è raro che rientrino i conti correnti: cosa prevede la legge in merito e a quanto ammonta l’imposta di successione.

Dopo la morte di un familiare, per gli eredi si apre la spinosa questione legata alla successione che prevede determinati passaggi per completare il trasferimento del patrimonio del defunto. La successione, nel nostro ordinamento, difatti, rappresenta l’atto attraverso il quale un soggetto acquisisce diritti e rapporti giuridici in generale di un altro soggetto.

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Eredità, quanto si paga di successione per avere le somme sul conto corrente (istitutonervilentini.it)

Nella successione rientrano anche i conti correnti del de cuius che dovranno essere suddivisi secondo le disposizioni previste in merito. Inoltre, è importante sapere che la dichiarazione di successione ha dei costi precisi, fissati dalla legge, che variano in base al valore del patrimonio e al grado di parentela tra il defunto e gli eredi.

Successione conti correnti, l’imposta da versare: cosa dicono le normative in merito

Il processo di successione che scatta alla morte di un familiare prevede diversi adempimenti burocratici a partire da quelli legati all’eredità, ossia il patrimonio che apparteneva al defunto e che dovrà essere trasferito agli eredi.

Nel patrimonio rientrano anche i conti correnti bancari e postali. Secondo quanto stabilito dal Codice Civile, per quest’ultimi, è prevista una specifica procedura alla morte del titolare: i conti vengono immediatamente bloccati sino a quando non si individuano gli eredi legittimi, anche se nel periodo in questione vengono generalmente consentite le operazioni finalizzate alle spese funebri o al pagamento di eventuali debiti contratti dal de cuius.

Per sbloccare il conto sarà necessario presentare all’istituto bancario la documentazione richiesta che comprende: certificato di morte, dichiarazione di successione e l’atto notorio che individua gli eredi legittimi. Per quanto riguarda la dichiarazione di successione, questa deve essere presentata entro 12 mesi dalla morte all’Agenzia delle Entrate indicando il patrimonio ereditario. Se quest’ultimo non supera i 100mila euro e non rientrano immobili, la dichiarazione non va presentata.

uomo che firma documento
Successione conti correnti, l’imposta da versare: cosa dicono le normative in merito

La procedura cambia per i conti cointestati che, se a firma congiunta vengono interamente bloccati sino alla conclusione della successione, mentre se a firma disgiunta verrà bloccata solo la parte appartenuta al defunto.

Per la successione sono anche previsti dei costi indipendentemente dal fatto che siano compresi o meno conti correnti. L’imposta è calcolata, difatti, tenendo conto del grado di parentela e al valore complessivo dell’asse ereditario. Le aliquote stabilite dalla legge sono le seguenti:

  • del 4% per i coniugi ed i parenti in linea retta, come figli e nipoti, con una franchigia di 1 milione di euro per ciascuno dei beneficiari;
  • del 6% per fratelli e sorelle, con una franchigia fissata a 100mila euro e per tutti gli altri parenti sino al quarto grado o gli affini sino al terzo grado senza franchigia;
  • del 8% per tutti gli soggetti senza applicazione di una franchigia.

È necessario sapere che, oltre a quelle da 100mila ed un milione di euro, è prevista una terza franchigia pari ad 1,5 milioni di euro per i trasferimenti in favore di portatori di handicap grave.

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