Una storia che ci fa molto riflettere accaduta su un gruppo Facebook. Leggete e ripenserete un po’ al concetto di umanità
Ti è mai capitato di avere un oggetto misterioso tra le mani e non sapere cosa sia? È quello che è successo a una donna che, qualche giorno fa, ha pubblicato una foto su “L’arte di accroccare”, un gruppo Facebook dedicato a chi ama trovare soluzioni creative e alternative per ogni situazione.
Nella foto, si vedeva un piccolo pezzo di plastica, parte di un giocattolo che lei non riusciva a identificare. Nulla di strano, fino a quel momento, se non fosse che questa semplice domanda ha dato il via a una storia che ha scaldato il cuore di centinaia di persone.
Tra i tanti commenti che cercavano di dare un nome a quell’oggetto, è spuntata una risposta particolare. Luca, un membro del gruppo, ha riconosciuto subito il pezzo: “È una parte di un giocattolo che si trovava al supermercato durante una promozione.” Poi, ha aggiunto qualcosa che ha toccato tutti: “Se per caso non sai che farne, mi interesserebbe comprarlo. Mio figlio è autistico e, da quando abbiamo perso quel pezzo, non riusciamo più a usare il giocattolo. Purtroppo la promozione è finita e non lo trovo da nessuna parte.”
Quelle parole hanno acceso una scintilla nel gruppo. Non è passato molto tempo prima che i membri iniziassero a proporre idee e soluzioni. Qualcuno ha suggerito negozi dove cercare il giocattolo completo, altri si sono offerti di controllare nelle proprie case se avessero un pezzo uguale. Ma la vera magia è avvenuta quando diversi partecipanti hanno deciso di fare un gesto ancora più grande.
Come ritrovare fiducia nell’umanità su un gruppo Facebook
“Spediscilo a Luca, ti pago io la spedizione” ha scritto una persona rivolgendosi a Barbara, l’utente che aveva scritto il post. Un altro utente ha aggiunto: “Ne ho uno nuovo a casa, posso spedirtelo senza problemi.” Nel giro di poche ore, i commenti si sono trasformati in una vera e propria gara di solidarietà, con decine di persone pronte a regalare non solo il pezzo mancante, ma l’intero giocattolo. È stato un momento di rara umanità, in cui il potere dei social ha mostrato il suo lato più bello.
Alla fine, è stata proprio la signora che aveva pubblicato il post a prendere l’iniziativa. “Ho scritto in privato a Luca,” ha raccontato, “Non preoccupatevi, il giocattolo è già in viaggio. Per fare il pacchetto ho fatto un vero accrocco!”, ha chiosato Barbara, l’autrice de
Questa storia potrebbe sembrare una piccola cosa, ma ci ricorda quanto possano essere potenti la gentilezza e l’empatia, soprattutto in un periodo come il Natale. In un mondo spesso dominato da notizie negative, leggere di persone pronte a tendere la mano a uno sconosciuto è un balsamo per l’anima.
“Grazie mille, ma ci siamo già organizzati” ha risposto Luca in un commento successivo riferito al ragazzo che si era proposto di pagargli la spedizione. “Comunque vedo che in questo gruppo c’è davvero una grande solidarietà e speranza per il futuro”. Una storia davvero meravigliosa!
Questa vicenda ci insegna che la vera magia del Natale non sta nei regali costosi o nelle decorazioni scintillanti, ma nei piccoli gesti fatti con il cuore. Adesso, Luca voleva acquistare il pezzo, non ha palesato difficoltà economiche né ha chiesto un gesto di pietà, eppure in tanti si sono adoperati per fare un regalo a uno sconosciuto e al suo bambino speciale. Non è incredibile come un semplice pezzo di plastica sia riuscito a unire tante persone, creando una rete di solidarietà e affetto?
Chissà, forse tutti abbiamo qualcosa da imparare da questa storia. E tu, hai mai vissuto o assistito a un momento di generosità così autentica? Forse è il momento di cogliere l’occasione e fare anche noi un piccolo gesto per qualcuno che potrebbe averne bisogno.