Per le supplenze per il 2025 arrivano tutta una serie di divieti da tenere in considerazione e che riguardano tutti i docenti: ecco che cosa tenere in considerazione da questo punto di vista.
Per il nuovo anno, che vedrà concludersi una annualità scolastica ed iniziarne uno nuovo come sempre accade, si ripresenterà un problema che ormai ci trasciniamo da tanto, troppo tempo in Italia. Stiamo parlando dell’assegnazione delle supplenze ed in tal senso sono fondamentali alcuni principi da tenere in considerazione. A partire dalla distinzione tra le Graduatorie ad Esaurimento, le Graduatorie d’Istituto e le Graduatorie Provinciali di Supplenza.
Una ulteriore distinzione da fare riguarda poi la durata di questo incarico. Esistono quelle al trentuno agosto, quelle al trenta giugno e ci sono poi da tenere in considerazione quelle più frequenti in termini numerici. Vale a dire le cosiddette supplenze brevi. In tal senso, per il 2025, arrivano delle novità molto importanti, dal momento che arrivano alcuni divieti da tenere in considerazione e che hanno spalancato le porte ad un mare di polemiche e di tensioni. Andiamo a vedere di che si tratta.
Il precariato, ancora oggi, rappresenta uno dei problemi principali della scuola. Si tratta di un fattore da tenere in considerazione, dal momento che tali incarichi vengono conferiti in ritardo, lasciando scoperte classi per periodi anche abbastanza lunghi. Da parte del Ministero dell’Istruzione, infatti, arriva una stretta importante per quanto riguarda le supplenze brevi. A quanto pare, infatti, come si legge in una nota pubblicata, si vuole ridurre l’impatto di tale soluzione.
Potranno essere conferite solo per il periodo strettamente necessario al fine di assicurare il servizio scolastico e sono conferibili solo dopo aver provveduto alla sostituzione dei docenti assenti con professori già in servizio nella medesima Istituzione scolastica. Questo vuol dire che si dà priorità al personale soprannumerario, con l’obiettivo di garantire le migliori opzioni e soluzioni possibili dal punto di vista organizzativo. Ma non è tutto. Tali incarichi non potranno essere conferiti già a partire dal primo giorno di assenza del docente titolare. L’unica eccezione è quella di una scelta di questo tipo per garantire l’offerta formativa.
Nel momento in cui il titolare si assenta per un periodo inferiore a 10 giorni, allora la copertura dello stesso deve avvenire con il personale già assunto presso quella istituzione scolastica. Superando questo limite, si potrà chiamare un supplente. Cambia molto anche per i posti su potenziamento. Anche in questo caso non potranno essere coperti da supplenze brevi, a meno che la scelta non sia dettata da esigenze di continuità rispetto all’offerta formativa.
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