Le pensioni, per via della rivalutazione annuale basata sul tasso di inflazione, saliranno leggermente durante il 2025: i nuovi importi dal prossimo anno.
Nel 2025 le pensioni aumenteranno leggermente per effetto della rivalutazione secondo i dati accertati dall’Istat. L’aumento tornerà a seguire il meccanismo a scaglioni, secondo quanto stabilito dal Governo nella Legge di Bilancio 2025 che a breve verrà approvata definitivamente.
Tale sistema prevede una crescita degli assegni pensionistici in base a quattro fasce seguendo, però, il tasso di inflazione accertato dall’Istat che per il 2025 sarà dello 0,8%. Gli aumenti, dunque, saranno più bassi rispetto al 2022 e al 2023 quando la crescita dei prezzi si era attestata a livelli più alti, oltre il 5%. Capiamo quali saranno gli aumenti secondo le fasce previste dal meccanismo in questione.
Pensioni 2025, gli aumenti previsti in base all’inflazione: gli importi aggiornati
Nella nuova Legge di Bilancio è stato previsto il ritorno al meccanismo a scaglioni, introdotto nel 2000, per l’aumento delle prestazioni pensionistiche in base al tasso di inflazione accertato dall’Istat. Per il 2025, il tasso della crescita dei prezzi si è attestato allo 0,8%, rispetto all’1,6% di cui si era parlato nelle scorse settimane.
Il sistema a scaglioni prevede, nello specifico, quattro fasce che si basano sull’assegno lordo percepito dai titolari. Gli aumenti saranno: del 100% del tasso d’inflazione (0,8%) per le pensioni di importo lordo sino a 4 volte il minimo Inps (2.394,40 euro lordi); del 90% del tasso (0,72%) per gli assegni compresi tra 4 e 5 volte il minimo (tra i 2.394,40 ed i 2.993,05 euro lordi); del 75% dell’inflazione (0,6%) per le pensioni comprese tra 5 e 6 volte il minimo Inps (2.993,05 – 3.591,66 euro lordi); del 50% del tasso (0,4%) per quelle che superano di 6 volte il minimo (oltre i 3.591,66 euro lordi).
Facendo qualche esempio, seguendo questo schema di perequazione, per i titolari di una pensione di 1.500 euro, l’aumento sarà dello 0,8% rientrando nella prima fascia. In particolare, l’assegno in questione salirà di 12 euro lordi al mese passando, dunque, da 1.500 a 1.512 euro. Prendendo in esame una pensione di 2.500 euro lordi al mese e, dunque, compresa nella seconda fascia del meccanismo, l’aumento sarà pari a 18 euro al mese. Infine, prendendo in considerazione un assegno mensile da 3.200 euro lordi al mese (terza fascia del meccanismo), il titolare riceverà un aumento di 19,20 euro mensili.
Per le pensioni minime, invece, oltre alla rivalutazione Istat, è previsto anche un aumento fisso del 2,2% (lo scorso anno era del 2,7%) che porterà l’aggiornamento complessivo al 3%. I trattamenti minimi durante il prossimo anno saliranno, dunque, a 617,9 euro mensili.