Un nuovo test sponsorizzato dall’UE ha rilevato tracce di Bisfenola A e altri bisfenoli negli indumenti intimi: tra i contaminati anche prodotti di marchi famosi.
Quando parliamo di Bisfenolo A (BPA) ci riferiamo a quella sostanza molto utilizzata nei paesi industrializzati per la produzione di plastiche per uso alimentare, siamo quindi ormai e purtroppo abituati a leggere notizie di contaminazione avvenuto in alimenti come il tonno o altri prodotti in scatola, proprio perché a stretto contatto con questa sostanza. Un nuovo studio ha però rilevato tracce di BPA anche in indumenti intimi sia da donna che da uomo.
A condurre le analisi è stata l’Associazione per la protezione dei consumatori austriaci, nell’ambito di un test sponsorizzato dall’Unione Europea in collaborazione anche con organizzazioni partner in Slovenia, Repubblica Ceca e Ungheria. Sono stati, quindi, sottoposti a test di laboratorio indumenti di biancheria intima da adulto e bambini, sia da uomo che da donna.
Nel complesso sono stati analizzati 166 prodotti di cui 71 direttamente in Austria, parliamo di marchi noti specializzati nella produzione di abbigliamento intimo e non solo.
BPA nella biancheria intima, quali sono i rischi
Grazie all’utilizzo di una tecnica di valutazione precisa, si è giunti a risultati che si possono definire allarmanti; di fatto più di un terzo dei capi testati conteneva bisfenoli. In particolare sono risultati contaminati soprattutto quegli indumenti realizzati in fibre sintetiche, mentre i prodotti in cotone sono risultati generalmente più puliti.
A registrare i livelli più preoccupanti è stato soprattutto l’intimo femminile; non parliamo poi di modelli solo a basso costo, proveniente magari da discount o shop online, ma anche di prodotti di fascia alta.
Si tratta di dati davvero preoccupanti, molti studi hanno evidenziato infatti come anche dosi basse di questi composti possono avere effetti dannosi: dall’alterazione del sistema ormonale fino alla compromissione della fertilità, aumentando anche il rischio di malattie come cancro al seno, obesità, disturbi metabolici e malattie cardiovascolari. Il BPA può poi accumularsi nell’organismo con conseguenze a lungo termine ancora sconosciute.
Tra i marchi le cui analisi sono state effettuate in Austria, si risultati più sicuri alcune linee di biancheria intima di Intimissimi e Calvin Klein, ma anche prodotti più economici come quelli realizzati in cotone da Zara e H&M.
Sono risultati più contaminati gli indumenti in fibra sintetica in particolare quelli realizzati senza cuciture soprattutto quelli dei marchi:
- Sloggy- Triumph Zero Microfibra Invisibile Intimo
- Slip Hiber Micro Bondend Rio aderente alla pelle
- Pelle per te Skiny Ladies Rio slip DP
- Mutandina Micro essential Skiny
- Slip da bambina Yigga 3 della Ernsting’s Family
Per gli uomini, infine, sono risultati particolarmente contaminati gli indumenti intimi di C&A 2x Trunk Seamless Flex in movimento.