È necessario sapere cosa accade alla morte dell’intestatario o del cointestatario di un Buono Fruttifero Postale (Bfp): la procedura da seguire.
Alla morte di un soggetto, i familiari dovranno provvedere alla successione, ossia il fenomeno giuridico che prevede il passaggio del patrimonio appartenuto al defunto agli eredi. Nell’asse ereditario di un contribuente non è raro possano rientrare i Buoni Fruttiferi Postali.
Si tratta di uno strumento di risparmio, proposto da Poste Italiane ed emesso dalla Cassa Depositi e Prestiti, e tra i più utilizzati dagli italiani. Sono milioni, difatti, i cittadini che hanno decidere di sottoscrivere uno dei tanti buoni offerti da Poste. Nel caso di morte di un intestatario o un cointestatario dello strumento, è necessario seguire una specifica procedura per il rimborso del capitale investito e dei relativi interessi maturati nel corso degli anni.
Buono Fruttifero Postale, cosa succede alla morte dell’intestatario o del cointestatario
In molti si chiedono cosa accade nel caso di morte di un intestatario o un cointestatario di un Buono Fruttifero Postale (Bfp). In realtà, è necessario sapere che questi strumenti di risparmio offerti da Poste Italiane rientrano nell’asse ereditario, ma non nella successione in quanto non soggetti a imposta. Non è, dunque, obbligatorio inserirli, ad eccezione di quelli dematerializzati che vanno indicati nella dichiarazione.
Per riscuotere il capitale investito e gli interessi maturati, però, deve essere seguita una specifica procedura che può variare anche in base alla tipologia del buono in questione. Nel dettaglio, tutti gli eredi legittimi dovranno presentare una domanda a Poste Italiane, recandosi presso uno degli uffici sparsi in tutto il territorio nazionale e allegando il certificato di morte del defunto, la dichiarazione di successione, se prevista, l’atto notorio che riporta i nomi di tutti gli eredi legittimi ed una copia dei documenti di identità di quest’ultimi. Infine, se il defunto aveva fatto testamento, è necessario allegare una copia, in caso contrario bastano i documenti sopracitati.
Una volta presentata la richiesta, Poste provvederà alla verifica dei dati e al diritto di ognuno degli eredi di ricevere il rimborso del buono in questione. Per la verifica solitamente sono necessarie due o tre settimane a decorrere dalla presentazione della domanda. In caso di esito positivo, il capitale e gli interessi verranno erogati agli eredi in base alle quote spettanti.
Bisogna tenere conto di un alto aspetto che riguarda i Buoni Fruttiferi Postali cointestati. Se questi presentano la clausola “Pari Facoltà di Rimborso”, ciascun cointestatario può richiedere il rimborso per intero senza dover presentare alcuna domanda o dichiarazione di successione. Se la clausola non è presente, per i buoni emessi prima del 28 dicembre 2000, è possibile ugualmente incassare il rimborso, ma solo se non vi siano opposizioni esplicite degli altri eredi.