In tantissimi la utilizzano per lavare l’auto senza sapere che in realtà pullula di germi e batteri: l’avvertimento è allarmante.
Il lavaggio dell’auto è fondamentale per assicurarci che si mantenga in uno stato ottimale. La rimozione dello sporco – in particolare del sale e della sabbia durante l’inverno e del polline presente in estate – è necessaria per evitare che si formino ruggine e incrostazioni, a causa delle quali la struttura della macchina risulterebbe danneggiata.
Non lavare l’auto con regolarità rischia solo di rovinare più velocemente il materiale con cui è costituita. Soprattutto dopo la pioggia e, più in generale, almeno una volta al mese – a seconda dell’utilizzo che se ne fa.
Per risparmiare, in molti decidono di cimentarsi con il lavaggio della propria vettura a mano. Ciò richiede solamente due secchi d’acqua: uno contenente lo shampoo specifico per le auto e un altro per l’acqua di risciacquo. A questi si aggiungono una spugna e un asciugamano in microfibra, insieme a un po’ di olio di gomito.
L’esperto mette in guardia: la usiamo per lavare la macchina, ma è un errore
Dopo aver dato una sciacquata alla macchina per rimuovere la sporcizia, è possibile procedere immergendo la spugna nel secchio contenente l’acqua saponata con lo shampoo e utilizzando poi quella pulita per eliminare i residui. Infine, non bisogna dimenticare di risciacquare l’auto per bene, così da togliere il sapone rimanente, e asciugare il tutto.
Per quanto la procedura sia efficace, c’è un dettaglio che non andrebbe tralasciato e che rischia di causare più danni che benefici. Stiamo parlando dell’uso delle spugne che abbiamo in casa per la pulizia delle auto: forse non tutti lo sanno, infatti, ma si tratta di veri e propri covi di germi e batteri.
Come evidenziato dal ricercatore scientifico dell’Istituto di ricerca alimentare norvegese Nofima, Trond Mretr, le nostre cucine possono rivelarsi molto più sporche e pericolose per la salute di quanto immaginiamo. In tutto ciò, le spugne rappresentano un habitat ideale per i germi attratti dall’umidità e dai residui di cibo.
“La salmonella e altri batteri crescono e sopravvivono meglio nelle spugne” in quanto vengono usate quotidianamente, senza mai seccarsi. “Una singola spugna può ospitare un numero di batteri maggiore di quello delle persone sulla terra”, sono state le parole dell’esperto che si è dedicato ad un’indagine in merito, pubblicata sul Journal of Applied Microbiology.
I batteri, nelle spugne, proliferano trovando umidità e residui di alimenti di cui si nutrono. E, per quanto possiamo procedere con la loro igienizzazione, non riusciremo mai a fermare totalmente la moltiplicazione dei germi: “Il modo in cui i consumatori hanno usato le loro spugne non ha molta importanza per quanto riguarda la crescita dei batteri”, ha affermato il ricercatore, a meno che queste vengano sostituite ogni giorno.