Nei prossimi giorni, molti lavoratori italiani riceveranno il Bonus Natale: capiamo quali sono i redditi che vengono tenuti in considerazione per ottenere l’indennità.
Il Bonus Natale, contributo una tantum sino ad un massimo di 100 euro di cui si è molto discusso in questi ultimi mesi, soprattutto considerate le ultime modifiche apportate alla misura dal Governo, sta per essere erogato a milioni di lavoratori dipendenti che rispettano determinati requisiti.
Gli importi, come ormai noto, verranno corrisposti agli aventi diritto in concomitanza con la tredicesima che sarà corrisposta durante il mese corrente e, per molti lavoratori, separatamente dalla busta paga, dato che quella erogata a dicembre fa riferimento al mese di novembre. Il bonus non scatta in maniera automatica, ma è necessario presentare richiesta al datore di lavoro per tempo in modo da consentire l’elaborazione della tredicesima.
Bonus Natale, quali redditi si considerano per ottenere il contributo
Sono già numerosi i lavoratori dipendenti che hanno presentato l’autocertificazione per ottenere il Bonus Natale che verrà erogato durante il mese corrente insieme alla tredicesima.
Dopo le ultime modifiche apportate dal Governo, nelle scorse settimane, non è più previsto il requisito del coniuge fiscalmente a carico, ma il lavoratore dovrà avere: un reddito non oltre i 28mila euro nel 2024; un figlio fiscalmente a carico ed, infine, imposta sui redditi da lavoro dipendente superiore alla detrazione sul lavoro dipendente (capienza fiscale).
Per quanto riguarda il primo requisito, ossia quello del reddito, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che non concorrono all’Isee per la presentazione della richiesta per il Bonus Natale, i redditi derivanti dall’abitazione principale e quelli delle relative pertinenze. Nel calcolo, però, si terranno in considerazione i redditi imponibili Irpef, come quelli assoggettati alla flat tax del regime forfettario, la quota di agevolazione Ace (Aiuto alla crescita economica) e la cedolare secca. Concorrono al reddito complessivo anche gli importi elargiti dai clienti ai lavoratori del settore privato.
È consigliato per avere una stima precisa del reddito complessivo rivolgersi ad un patronato o un Caf che procederà con la certificazione Isee, il documento in cui vengono indicati tutti i dettagli sul reddito del richiedente e quello familiare. In alternativa, è anche possibile richiedere l’Isee attraverso il portale online Inps. In questo modo sarà possibile capire se si rientra tra i beneficiari del contributo sino a 100 euro.
Il calcolo dell’Isee viene effettuato sommando il reddito complessivo del nucleo familiare al 20% del patrimonio mobiliare e immobiliare, diviso poi per il parametro della scala di equivalenza che viene stabilito dal numero dei componenti della famiglia.