Alcune tipologie di stufe potrebbero produrre monossido di carbonio (Co): quali sono e come proteggersi in casa dal gas letale.
L’arrivo dell’inverno è imminente, ma già in molte zone del nostro Paese i termometri hanno fatto registrare basse temperature, circostanza che ha spinto molti cittadini ad accendere i riscaldamenti all’interno delle abitazioni in modo da contrastare il freddo.
Quando si procede con l’attivazione delle stufe, però, è necessario fare attenzione, dato che alcune di queste potrebbero produrre monossido di carbonio (Co), un gas particolarmente velenoso difficilmente riconoscibile in quanto insapore, inodore e non irritante, tutte caratteristiche che lo rendono che lo rendono molto pericoloso. Vediamo quali sono le stufe e gli impianti di riscaldamento che potrebbero produrlo e come prevenire tale circostanza.
Stufe, quali possono produrre monossido di carbonio e come proteggersi
In tanti, per riscaldare i propri ambienti, hanno optato per l’utilizzo di stufe piuttosto che i tradizionali termosifoni. Questi dispositivi, visto l’abbassarsi delle temperature, in molte aree dell’Italia sono state già attivate.
Per chi ha optato per il loro utilizzo, gli esperti raccomandano attenzione, considerando che alcune stufe, così come i camini tradizionali, possono produrre monossido di carbonio. Questo gas, come già accennato è molto pericoloso e l’inalazione può causare gravi intossicazioni e risultare letale. L’emissione di Co può essere provocata da vari fattori, soprattutto dalla qualità della combustione e dalla ventilazione dell’ambiente.
Le tipologie di stufe a rischio sono quelle a gas (gpl, metano o butano) che possono produrre questo gas quando la combustione è incompleta, per via di guasti o problemi di ventilazione. Anche quelle a legna, a pellet, a kerosene, così come i camini tradizionali, possono produrre monossido di carbonio, soprattutto quando l’ambiente non è molto ventilato o in caso di scarsa manutenzione. Situazione pericolose possono essere rappresentate anche da una qualità scadente del combustibile o se le canne fumarie risultano ostruite.
Per queste ragioni, quando si utilizzano negli ambienti chiusi questo tipo di dispositivi, la prevenzione è fondamentale. È sempre bene provvedere ad una corretta e periodica manutenzione delle stufe e delle canne fumarie, contattando gli esperti del settore, e garantire una corretta ventilazione degli ambienti. Un altro consiglio utile sarebbe quello di installare rilevatori di monossido di carbonio, dove si trovano tali stufe. Questi dispositivi rilevano la presenza del gas nell’aria, attraverso dei sensori, ed inviano degli allarmi visivi e sonori per avvertire le persone che si trovano all’interno della stanza.