Paura per Edoardo Bove, ma per fortuna il calciatore della Fiorentina è sopravvissuto al dramma: gli altri ragazzi che ce l’hanno fatta
Durante Fiorentina-Inter di ieri, il calcio ha vissuto momenti di apprensione. Edoardo Bove, 22enne centrocampista viola, si è accasciato improvvisamente in campo, lasciando lo stadio in un silenzio irreale.
Portato subito in ospedale, il giocatore per fortuna ha scongiurato il peggio grazie alla rapidità dell’intervento medico, ma l’episodio ha riacceso i riflettori su un tema delicato e drammatico: i malori improvvisi sul terreno di gioco.
Non è la prima volta che il calcio si trova a fare i conti con situazioni simili. C’è chi non ce l’ha fatta, e sono nomi che ricordiamo tutti, uno a uno, perché ogni volta questi episodi ci lasciano attoniti, senza parole. Parliamo pur sempre di ragazzi di 20-30 anni che ritroviamo ogni settimana e che vedere così, riversi a terra mentre giocano a pallone, è una delle immagini più scioccanti alle quali si possa assistere.
Eppure, dietro il silenzio e la paura, ci sono spesso storie di speranza, di giocatori che sono riusciti a tornare alla vita – e talvolta anche al gioco – grazie a soccorsi tempestivi e alla determinazione. Questi episodi ricordano quanto siano cruciali la prevenzione e l’assistenza immediata.
Per fortuna le condizioni di Edoardo Bove sembrano volgere via via alla guarigione e al ritorno alla vita, che è ciò che in questo momento interessa tutti noi. Per la carriera, poi, ci sarà tempo e modo. Ma grazie a Dio non è il primo episodio drammatico che si conclude con un lieto fine, anche se alcuni di questi ragazzi hanno poi dovuto interrompere immediatamente l’attività agonistica.
Eppure alla fine te ne fai una ragione: interrompere la carriera di calciatore è un dramma, ma di fronte alla vita che continua questa cosa non può che passare in secondo piano e non puoi che tornare a sorridere, apprezzando ciò che conta davvero. E quindi oggi è bello guardare alle storie a lieto fine: ecco alcune delle vicende più emozionanti e drammatiche di calciatori che hanno affrontato gravi malori in campo e sono sopravvissuti.
Uno degli episodi più recenti e noti è quello di Christian Eriksen, che durante Danimarca-Finlandia agli Europei 2021 è collassato a causa di un arresto cardiaco.
La rapidità dei compagni, che hanno creato un cerchio intorno a lui (cosa che ha fatto scuola e che hanno replicato anche i calciatori di Fiorentina e Inter al Franchi) e l’intervento dei medici, con l’uso del defibrillatore, hanno salvato la vita del centrocampista. Eriksen, dopo aver ricevuto un defibrillatore impiantabile, è tornato a giocare a calcio a livelli altissimi, diventando un simbolo di forza e rinascita.
Nel 1989, durante Bologna-Roma, Lionello Manfredonia è crollato improvvisamente a terra, vittima di un arresto cardiaco. La rapidità del compagno Bruno Giordano e del massaggiatore Giorgio Rossi, che hanno iniziato un massaggio cardiaco sul posto, è stata decisiva per salvargli la vita. Manfredonia si è ripreso, ma l’incidente ha segnato la fine della sua carriera calcistica.
Durante un match di FA Cup tra Bolton e Tottenham nel 2012, Fabrice Muamba ha subito un arresto cardiaco. Il suo cuore si è fermato per 78 minuti, ma grazie all’uso del defibrillatore e all’intervento dei medici, è sopravvissuto. Sebbene l’incidente abbia messo fine alla sua carriera, Muamba è diventato un simbolo di resilienza e di quanto la medicina moderna possa fare la differenza.
Nel 2023, durante una partita con la Roma, il difensore Evan Ndicka ha vissuto momenti drammatici quando è stato colpito da un malore improvviso. L’intervento tempestivo dello staff medico e l’utilizzo delle apparecchiature salvavita hanno evitato conseguenze gravi. Ndicka si è completamente ristabilito, dimostrando ancora una volta quanto sia cruciale la preparazione degli staff sanitari.
La storia di Abdelhak Nouri, giovane talento dell’Ajax, è tra le più toccanti. Nel 2017, durante un’amichevole, Nouri è collassato per un’aritmia cardiaca che gli ha causato gravi danni cerebrali permanenti.
La sua carriera è terminata, ma Abdelhak ha aperto una fondazione ed è rimasto comunque nel mondo del calcio: l’amore della famiglia e dei tifosi ha trasformato il dolore in una testimonianza di forza e resilienza.
Nel maggio 2023, il 17enne Rareș Pop dell’UTA Arad ha accusato un malore durante una partita. Fortunatamente, si è scoperto che era causato da stanchezza cronica e non ha avuto conseguenze gravi. L’intervento rapido e i controlli approfonditi hanno permesso al giovane di tornare in campo.
Questi episodi, compreso quello vissuto da Edoardo Bove, ci ricordano che il calcio è molto più di un gioco: è un campo dove emozioni e paure si intrecciano, e dove la salute deve essere sempre al primo posto. La presenza di defibrillatori negli stadi, il lavoro degli staff medici e la consapevolezza dei rischi possono fare la differenza tra una tragedia e una storia di rinascita.
Nel calcio, ogni giocatore rappresenta più di un atleta: è una vita, una storia che vale la pena proteggere. Chissà quante altre storie di forza e speranza il futuro ci riserverà, ma una cosa è certa: ogni salvataggio è una vittoria che va oltre il risultato in campo.
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