Sanità in Italia, svelate quali sono le Regioni migliori: la Lombardia ha subìto un crollo, che colpo di scena
Quando si parla di sanità in Italia, è difficile non pensare alla sua unicità, al sistema complesso e capillare che coinvolge centinaia di ospedali, ambulatori, e professionisti della salute. Ma, purtroppo, non tutte le Regioni godono dello stesso livello di qualità nei servizi sanitari. Anzi, spesso le disparità tra Nord e Sud sono evidenti, alimentando un dibattito che dura da decenni.
Da un lato, abbiamo il Sistema Sanitario Nazionale che, seppur universale, non sempre garantisce la stessa qualità in tutte le zone del paese. E se da un lato siamo conosciuti per l’eccellenza delle strutture ospedaliere e dei centri di ricerca in alcune aree, dall’altro ci sono Regioni dove la sanità pubblica fatica a rispondere adeguatamente alle esigenze della popolazione. Ma come si misura effettivamente la qualità dei servizi sanitari offerti nelle diverse Regioni italiane?
Sanità per Regioni: la classifica
Ebbene sì, ogni anno vengono stilate delle classifiche regionali che permettono di fare luce sui punti di forza e di debolezza del nostro sistema sanitario. A stabilire queste graduatorie è il Sistema di Garanzia 2023, che si basa su un’analisi di 24 indicatori relativi ai livelli essenziali di assistenza (LEA). Il punteggio assegnato a ciascuna Regione dipende da vari fattori: la prevenzione, l’assistenza distrettuale e quella ospedaliera, fino alla capacità di gestire le emergenze e le malattie croniche. Questi dati sono fondamentali per comprendere quali sono le aree in cui il servizio sanitario riesce a rispondere in modo eccellente e dove, invece, ci sono delle lacune.
Se guardiamo i numeri di quest’anno, alcune Regioni italiane continuano a brillare, come la Toscana, il Veneto e l’Emilia-Romagna, che si confermano al vertice della classifica. Queste sono le Regioni che registrano i punteggi più alti in tutte le aree di valutazione, a testimonianza di un sistema sanitario che funziona bene e riesce a garantire standard di qualità elevati. Ma non sono solo queste a fare bene: anche il Piemonte, le Marche e l’Umbria si difendono bene, con punteggi che superano ampiamente la soglia di sufficienza.
Purtroppo, non tutte le notizie sono positive. In fondo alla classifica, troviamo Regioni che continuano a essere in difficoltà, come la Sicilia, la Calabria e la Valle d’Aosta, che registrano performance inferiori alla media. Le problematiche in queste aree riguardano principalmente l’accesso alle cure e la qualità dei servizi offerti in alcuni ospedali, ma anche una gestione inefficace delle risorse disponibili. In particolare, la Lombardia, fino a poco tempo fa considerata una delle Regioni di punta, ha visto una caduta significativa, scivolando all’ottavo posto, perdendo così una posizione che le dava diritto a una quota premiale.
Differenza tra Regioni: quali fattori incidono
A questo punto, ci si potrebbe chiedere: perché alcune Regioni italiane sembrano sempre performare meglio di altre? La risposta sta in una combinazione di fattori, tra cui la gestione delle risorse, la presenza di strutture avanzate, ma anche un’organizzazione più efficiente delle politiche sanitarie. Regioni come la Toscana o l’Emilia-Romagna, ad esempio, sono spesso in grado di gestire meglio i fondi destinati alla sanità e di investire in innovazioni tecnologiche, come l’introduzione di sistemi informatici avanzati per la gestione delle cartelle cliniche e delle prenotazioni. Inoltre, questi territori tendono ad avere un numero elevato di strutture sanitarie all’avanguardia e un buon rapporto tra il numero di medici e il numero di pazienti.
D’altro canto, altre Regioni come la Sicilia o la Calabria si trovano a fare i conti con problemi storici legati alla gestione della sanità pubblica. La scarsità di risorse, unita a una gestione inefficace delle stesse, contribuisce a mantenere il divario. In queste aree, non è raro che le lunghe liste di attesa per interventi chirurgici o visite specialistiche siano all’ordine del giorno. Anche la formazione del personale e la capacità di attrarre medici qualificati sono fattori determinanti: quando il personale è insufficiente o poco preparato, i servizi offerti al pubblico ne risentono.
Le Regioni che stanno meglio sono quelle che riescono a combinare un’efficiente gestione delle risorse, la presenza di strutture sanitarie moderne e un approccio orientato al miglioramento continuo. Per gli abitanti di queste zone, quindi, la sanità è un “servizio premium”, ma per chi vive in altre Regioni, la situazione può risultare ben diversa. In ogni caso, ciò che emerge con forza è la necessità di una riforma che possa garantire pari opportunità di accesso alle cure, ovunque si viva.