Il Natale 2024 si avvicina ed è tempo di pensare ai regali: quali sono i videogiochi adatti per i bambini
Il Natale è ormai alle porte, e con esso arriva anche la classica corsa ai regali. Se c’è una cosa che non manca mai nella lista dei desideri di tanti bambini, sono i videogiochi. Ogni anno, migliaia di genitori si trovano a dover scegliere il gioco giusto, ma spesso questa scelta può risultare più difficile di quanto sembri.
Da un lato, c’è la preoccupazione di scegliere titoli che possano stimolare in modo positivo la crescita dei più piccoli; dall’altro, il desiderio di accontentare le richieste dei figli, che in molti casi chiedono a gran voce un nuovo gioco per la loro console preferita. E se da una parte i videogiochi possono essere un ottimo passatempo, dall’altra non sono privi di rischi. L’uso smodato, infatti, può avere conseguenze sullo sviluppo dei bambini, sia dal punto di vista sociale che fisico. Per questo motivo, è importante fare una scelta consapevole e mirata.
Prima di farsi travolgere dalla frenesia dello shopping natalizio, è fondamentale prendere in considerazione alcuni aspetti chiave per fare una scelta davvero appropriata. La prima cosa da sapere è che i videogiochi hanno delle classificazioni per età che aiutano a orientarsi verso titoli adatti a ciascuna fascia di età. Un aspetto che non tutti i genitori considerano è che i videogame, come i film, sono soggetti a classificazioni che ne indicano la compatibilità con l’età del giocatore.
Negli Stati Uniti, per esempio, l’Entertainment Software Rating Board (ESRB) fornisce indicazioni chiare sul contenuto di ogni gioco, da quelli “adatti a tutte le età” fino a quelli destinati esclusivamente agli adulti. All’interno di queste categorie, c’è una grande varietà, e saper leggere le etichette può fare davvero la differenza.
In Italia, pur non essendo così consolidato il sistema di classificazione, i giochi sono generalmente suddivisi in categorie simili, come PEGI (Pan European Game Information). Anche qui, i titoli più adatti per i bambini più piccoli sono contrassegnati con una valutazione “3+” o “7+”, mentre quelli per adolescenti e adulti portano etichette come “12+”, “16+” o “18+”. Quindi, la prima regola quando si acquista un gioco per bambini è sicuramente quella di rispettare queste classificazioni, per evitare di acquistare giochi troppo complessi o con contenuti inadatti alla loro età.
Ora che conosciamo l’importanza delle classificazioni, è il momento di entrare nel dettaglio su quali giochi siano davvero adatti ai bambini di diverse età. Se il tuo bambino ha meno di 5 anni, i giochi educativi sono sicuramente la scelta migliore. Tra i titoli più amati ci sono quelli che stimolano la creatività e l’apprendimento, come quelli che permettono di colorare o di risolvere semplici puzzle. Un esempio classico potrebbe essere “Osmo – Genius Kit”, un gioco che combina il mondo fisico con quello digitale, offrendo ai più piccoli un’esperienza immersiva che favorisce l’apprendimento.
Per i bambini dai 6 agli 8 anni, è consigliato un passo successivo, con giochi che richiedono una maggiore interazione, ma senza esagerare. Titoli come “Super Mario Odyssey” o “Minecraft” (nella modalità creativa) sono perfetti: stimolano la fantasia, l’esplorazione e la risoluzione dei problemi senza contenuti violenti o troppo complessi. Questi giochi sono progettati per essere semplici da giocare, ma al contempo arricchiscono le capacità cognitive dei bambini.
Quando si arriva all’età adolescenziale, dai 10 ai 13 anni, i giochi possono diventare un po’ più sfidanti, sia in termini di contenuti che di gameplay. In questa fascia di età, titoli come “Mario Kart 8 Deluxe” o “The Legend of Zelda: Breath of the Wild” sono ideali. Questi giochi, pur mantenendo una certa dose di divertimento, richiedono anche una buona dose di strategia e risoluzione di problemi, facendo crescere la mente dei ragazzi in modo sano e stimolante. In questa fase, è bene anche iniziare a insegnare ai bambini l’importanza di gestire il tempo di gioco, evitando che diventi un’occupazione eccessiva.
Infine, per i più grandi, dai 13 anni in su, ci si può sbizzarrire con titoli più complessi, come “Fortnite” o “FIFA”, che oltre a intrattenere, favoriscono anche la socializzazione online. Tuttavia, per questa fascia di età è importante monitorare l’uso di giochi multiplayer e social, soprattutto per evitare che l’interazione con sconosciuti possa diventare rischiosa. Inoltre, l’uso dei controlli parentali su console come PlayStation e Xbox è essenziale per limitare i contenuti e regolare il tempo trascorso davanti agli schermi.
Giocare ai videogiochi può essere un’esperienza educativa e divertente, ma è fondamentale che i genitori si prendano il tempo necessario per scegliere titoli adatti. Come abbiamo visto, la classificazione per età è il primo passo per fare la scelta giusta, ma anche l’impostazione di limiti e la supervisione del tempo di gioco sono altrettanto importanti.
Così facendo, i videogiochi possono essere non solo un regalo perfetto sotto l’albero di Natale, ma anche uno strumento di crescita che favorisce lo sviluppo cognitivo, la creatività e, perché no, anche il rafforzamento dei legami familiari. Perché, come suggerisce Aubrey Quinn dell’ESA, “giocare insieme può essere un’esperienza che unisce davvero la famiglia”.
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