Ogni tanto anche una buona notizia: per alcuni titolari di partita IVA c’è una scadenza molto meno pesante di prima
Per chi ha una Partita IVA, soprattutto se opera come libero professionista o piccolo imprenditore, il mese di novembre porta spesso un pensiero fisso: il secondo acconto delle tasse.
È un momento delicato, in cui i numeri sembrano pesare più del solito. Non è solo una questione di scadenze: questo pagamento, che arriva in anticipo rispetto al reddito effettivo dichiarato, può diventare un vero incubo per chi si trova a gestire flussi di cassa non sempre regolari.
A questo si aggiunge un calendario fiscale che non lascia scampo: novembre è sempre il mese delle grandi spese, sia personali che aziendali. Ma, stavolta, c’è una novità che può davvero fare la differenza per migliaia di lavoratori autonomi.
È arrivata la conferma ufficiale: i titolari di Partita IVA con ricavi o compensi fino a 170.000 euro potranno finalmente tirare un respiro di sollievo. Il governo ha deciso di reintrodurre la possibilità di rateizzare il secondo acconto fiscale, una misura già testata con successo l’anno scorso e che torna a sostenere chi spesso si trova a fare i conti con margini stretti.
Questo significa che la scadenza classica del 30 novembre, già posticipata al 2 dicembre 2024 grazie al calendario, non sarà più un ostacolo insormontabile. I lavoratori autonomi avranno la possibilità di rinviare il pagamento al 16 gennaio 2025 e, ancora meglio, di suddividere l’importo in cinque comode rate mensili, che si estenderanno fino a maggio.
Come funziona la rateizzazione del secondo acconto fiscale
L’opportunità è pensata per essere semplice e accessibile. Ecco i passaggi essenziali:
- Prima scadenza rinviata: la prima novità è il posticipo al 16 gennaio 2025, una data che concede respiro ai contribuenti.
- Cinque rate mensili: il pagamento del secondo acconto potrà essere dilazionato in cinque tranche di pari importo, con scadenze mensili da gennaio a maggio.
- Modello F24 aggiornato: per aderire alla rateizzazione, basterà compilare il modello F24 specificando l’opzione di dilazione. È un passaggio tecnico, ma essenziale.
- Rispettare le scadenze: i pagamenti dovranno essere puntuali per evitare l’applicazione di interessi o sanzioni.
Un meccanismo pensato per garantire flessibilità senza intaccare le esigenze dello Stato, ma che offre un aiuto concreto a chi, spesso, si trova a lottare con pagamenti anticipati che non sempre rispecchiano i guadagni effettivi.
La platea è ampia, ma ci sono criteri precisi. Possono accedere alla rateizzazione i titolari di Partita IVA con ricavi o compensi fino a 170.000 euro. Questo include la maggior parte dei professionisti, degli artigiani e dei piccoli imprenditori, con particolare attenzione a chi opera in regime forfettario.
Questa misura, già sperimentata nel 2023, ha dimostrato di essere una soluzione efficace: circa 270.000 contribuenti l’hanno scelta, riuscendo a dilazionare pagamenti per un totale di oltre 600 milioni di euro. Per il 2024, si prevede un’adesione ancora più ampia.
Affrontare il secondo acconto fiscale a fine anno è spesso una sfida, soprattutto per chi lavora da solo o con risorse limitate. Questa possibilità di rateizzare non è solo una comodità, ma una vera e propria strategia di sostegno per alleggerire il carico fiscale. Significa meno pressione sulle finanze personali, meno rischi di dover ricorrere a prestiti bancari e, soprattutto, una gestione più serena delle proprie risorse.
In un momento storico in cui la stabilità economica è spesso in bilico, questo tipo di misura dimostra un’attenzione concreta verso le esigenze di una categoria che troppo spesso si sente dimenticata.