Ottime notizie sul fronte delle pensioni, anzi, nello specifico delle pensioni di reversibilità. Vediamo chi la riceverà al 100% nel 2025.
La pensione di reversibilità, conosciuta anche come pensione ai superstiti, è quel trattamento che spetta al coniuge – o ai figli – quando il titolare dell’assegno Inps muore. Solitamente i superstiti che ricevono la reversibilità ne possono avere solo una parte e non l’importo per intero. Ci sono situazioni in cui, tuttavia, l’Inps riconosce l’assegno al 100%.
Normalmente, se una persona muore, al coniuge spetta solo il 60% della sua pensione. Dunque, ad esempio, se un uomo finché era in vita riceveva 5000 euro al mese di pensione, la moglie ne prenderà 3000 al massimo. Dico al massimo in quanto, se il coniuge superstite ha altri redditi – da lavoro o da pensione – la percentuale della pensione di reversibilità si abbassa progressivamente.
Ad esempio se una donna ha un reddito che supera di 3 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps, la pensione di reversibilità verrà decurtata del 25%; se il reddito è compreso tra 4 e 5 volte l’importo del trattamento minimo la decurtazione salirà fino al 40% e arriverà, infine, al 50% per redditi che superano di 5 volte il trattamento minimo dell’Inps. Ma ci sono situazioni in cui, invece, si può beneficiare della pensione di reversibilità al 100%.
Pensione di reversibilità: in questi casi ti spetta al 100%
Di solito la pensione di reversibilità non spetta mai interamente: il coniuge – o i figli – ne ricevono solo una parte che, salvo casi eccezionali, può arrivare fino al 60%. ma ci sono, appunto, “casi eccezionali” in cui è possibile ricevere la pensione ai superstiti intera, cioè al 100%.
Come anticipato nel paragrafo precedente la pensione di reversibilità spetta ai superstiti – il coniuge o i figli o, in rari casi, anche altri parenti – nel caso in cui viene a mancare il titolare del trattamento previdenziale. Solitamente spetta solo fino al 60% e può subire ulteriori decurtazioni se il coniuge percepisce altri redditi o da lavoro o da pensione.
Ma se il coniuge ha due o più figli a carico, allora, anche in caso di altri redditi, non subirà alcun tipo di taglio dell’assegno Inps e gli spetterà la pensione di reversibilità al 100%. Affinché ciò si verifichi, però, i figli a carico devono essere o minorenni o studenti fino ad un massimo di 26 anni di età. Nessun limite di età, invece, se i figli a carico sono disabili.
C’è un’altra situazione – decisamente più rara però – in cui si può beneficiare dell’assegno di reversibilità al 100%. E’ il caso in cui un fratello o una sorella fosse a carico del titolare della pensione quando è morto. In questi casi si può ricevere la pensione di reversibilità al 100% ma solo se sono soddisfatti i seguenti requisiti:
- il defunto non aveva coniuge né figli né genitori;
- il fratello o la sorella del defunto non sono coniugati;
- non sono titolari di pensione;
- al momento della morte del titolare della pensione erano inabili al lavoro ed erano a suo carico.