Brutte sorprese per migliaia di lavoratori autonomi: l’Agenzia delle Entrate sta inviando lettere poco rassicuranti. Vediamo cosa sta succedendo.
Il Governo di Giorgia Meloni ha scelto la strada della razionalizzazione e della semplificazione per quanto riguarda le tasse: aliquote Irpef più basse, taglio del cuneo fiscale, possibilità di agevolazioni per chi paga in ritardo ma lotta all’evasione senza “se” e senza “ma”.
Nell’occhio del mirino del Fisco rischiano di finire migliaia – se non milioni – di lavoratori autonomi con Partita Iva. Infatti l’Agenzia delle Entrate ha deciso di inasprire di molto i controlli sui liberi professionisti per evitare possibili evasioni che, di anno in anno, danneggiano progressivamente le casse dello Stato e, di conseguenza, l’intero Paese.
D’ora in avanti il Fisco potrà contare su un “aiutante” davvero molto speciale che renderà la vita decisamente molto difficile ai soliti “furbetti”. Il guaio è che questo “aiutante” potrebbe commettere anche qualche errore e imprecisione e potrebbe, dunque, mettere nei guai anche chi non ha nessuna colpa.
Controlli fiscali a tappeto: ecco chi rischia grosso
Al via una serie di controlli fiscali a tappeto per scovare eventuali “furbetti” che dichiarano molto meno dell’effettivo incasso. Questo atteggiamento danneggia le casse dello Stato e, di conseguenza, l’intero Paese. Ma la vera novità è che, da ora in avanti, il Fisco avrà un prezioso alleato nella lotta all’evasione. Piccolo problema: questo nuovo alleato potrebbe commettere delle imprecisioni…
Il Fisco, da ora in avanti, non sarà più da solo nella lotta all’evasione. Ad aiutarlo ci sarà l’Intelligenza Artificiale! Per mettere a tappeto i furbetti l’Agenzia delle Entrate potrà contare su sofisticati algoritmi che faranno confronti accurati tra quanto dichiarato e le spese sostenute da quel determinato contribuente nel corso dell’anno. Per fare un esempio molto semplice: se un libero professionista – poniamo un ristoratore – ha dichiarato un incasso di 35.000 euro in un anno e poi acquista un’automobile da 150.000 euro, potrebbero partire i controlli.
Le categorie più a rischio controlli sono quelle che, stando alle statistiche, hanno maggiori possibilità di evadere come, appunto, chi opera nei settori del commercio, della ristorazione e del turismo. Ma, in generale, chiunque sia lavoratore autonomo con Partita Iva è a rischio in tal senso.
Un modo certamente utile per cercare di ridurre il più possibile l’evasione fiscale ma…C’è un grosso ma: gli algoritmi dell’Intelligenza Artificiale si basano su ipotesi. Una persona che ha dichiarato 35.000 euro in un anno, se acquista un’auto da 150.000 euro è molto probabile che non abbia dichiarato tutto. Ma non è una certezza, è solo un’ipotesi. Quel libero professionista potrebbe aver acquistato un’auto grazie a risparmi di una vita o grazie ad un regalo da parte di un genitore. Pertanto anche chi non evade nemmeno di un centesimo rischia, comunque, di trovarsi nell’occhio del mirino dell’Agenzia delle Entrate.