Bollo auto, sai che potresti avere delle cartelle esattoriali tuo nome e non ne sei nemmeno consapevole? Se hai pagamenti arretrati, verifica così
Chi non ha mai ricevuto una notifica del bollo auto e ha pensato “Magari lo pago il mese prossimo”? In Italia, tra le varie imposte non proprio amatissime, la tassa automobilistica è probabilmente sul podio degli italiani. E non è un caso che spesso venga rimandata: tra impegni, scadenze e altre spese come bollette e non solo mese dopo mese, talvolta diventa inevitabile per le famiglie italiane darsi un nuovo appuntamento. Il problema è che poi la storia si ripete e, sempre più spesso, si arriva ad accumularne anche più di una. Situazione non esente da rischio, però, considerando i controlli dei Comuni e l’irruzione pronta dell’Agenzia delle Entrate.
Bollo auto: cos’è, chi paga e chi è esente
Il bollo auto, anche noto come “tassa di possesso”, è un tributo che grava sui proprietari di veicoli iscritti al Pubblico Registro Automobilistico (PRA). A differenza delle multe o delle imposte legate all’uso del veicolo, il bollo è una tassa annuale che deve essere versata indipendentemente dal fatto che l’auto sia effettivamente utilizzata o ferma in garage. Il calcolo dell’importo da pagare dipende principalmente dai kilowatt (kW) del veicolo e dalla sua classe di emissioni.
Non proprio tutti peròsono tenuti a pagare il bollo. Ci sono infatti delle categorie esenti o agevolate, e conoscere queste esenzioni può fare la differenza. Tra i beneficiari di esenzione troviamo:
- Auto d’epoca: veicoli con più di 30 anni, che possono beneficiare di esenzioni in alcune regioni.
- Veicoli per disabili: le auto intestate o destinate al trasporto di persone con disabilità rientrano in questa agevolazione, a patto che rispettino i requisiti previsti.
- Auto ibride ed elettriche: alcune regioni italiane offrono esenzioni per i primi anni dall’immatricolazione, come incentivo per chi opta per mezzi a basso impatto ambientale.
Tuttavia non rientri in una di queste categorie e la tassa viene omessa, le conseguenze possono farsi sentire eccome.
Cosa succede se non si paga il bollo auto?
E qui entriamo nel punto dolente: cosa accade se, tra una scadenza e l’altra, si decide di ignorare il bollo? Nei primi mesi di ritardo, si può rimediare con una sanzione contenuta, aumentando gradualmente l’importo da pagare in base ai giorni di ritardo. Tuttavia, se il mancato pagamento si protrae per anni, le cose si complicano.
Dopo un certo periodo di arretrato, infatti, e a seguito di diversi solleciti, la questione passa all’Agenzia delle Entrate Riscossione. A questo punto, al bollo non pagato si aggiungono ulteriori interessi e sanzioni, e si rischia di ricevere una cartella esattoriale. Ignorare anche questa non è una buona idea, perché potrebbe portare a conseguenze più serie, come il fermo amministrativo del veicolo, che impedisce di utilizzarlo fino al saldo del debito. In casi estremi, la situazione può degenerare fino al pignoramento di beni.
Come controllare se hai cartelle esattoriali
Potrebbe capitare, detto questo, che si abbiano cartelle esattoriali senza nemmeno saperlo. Specialmente se sono state ignorate diverse segnalazioni di pagamento. Ma come fare? Il primo passo è accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, che gestisce la riscossione dei tributi per conto di diverse amministrazioni locali. Per verificare la propria situazione, è necessario avere lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), la CIE (Carta d’Identità Elettronica) o il CNS (Carta Nazionale dei Servizi) per entrare nell’area personale. Una volta autenticati, si può consultare la sezione dedicata ai “documenti da saldare” o “situazione debitoria”, dove vengono riportate eventuali cartelle esattoriali aperte, inclusi gli arretrati relativi al bollo auto.
È possibile anche visualizzare ogni dettaglio delle cartelle, come l’importo dovuto, la data di notifica e le modalità di pagamento disponibili. Per chi preferisce un supporto diretto, è possibile recarsi in uno degli sportelli dell’Agenzia delle Entrate Riscossione presenti sul territorio oppure chiamare il servizio clienti, anche se potrebbe essere richiesto di fornire alcune informazioni specifiche per verificare la propria identità. Sperando, chiaramente, che non ce ne siano. Ma a quel punto converrebbe saldare quanto prima gli arretrati prime che queste si formino davvero.