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Economia e Finanza

INPS comunica scadenza a novembre per chi dovrà andare in pensione nel 2025

Comunicazione importante INPS per i pensionati 2025: chi è pronto a ritirarsi dovrà tener conto di questa scadenza. Ecco di cosa si tratta 

Anno nuovo e vita nuova. Si dice notoriamente così e sarà proprio vero soprattutto per coloro che, dopo anni di lavoro, sacrifici e routine, arriveranno finalmente alla pensione per questo nuovo giro della Terra attorno al sole. Per molti italiani, infatti, il 2025 rappresenterà proprio quell’anno. Un anno in cui chi ha costruito una carriera giorno dopo giorno potrà iniziare a vivere in modo diverso, a godersi il frutto dei propri sforzi. Non è solo un traguardo economico, ma un vero e proprio cambio di vita: niente più turni, niente più corse o uscite di casa a qualsiasi ora e con qualsiasi agente atmosferico.

INPS comunica una scadenza per i pensionati del 2025 – Istitutonervilentini.it

Come funziona la pensione tra contributi e requisiti

In Italia il sistema pensionistico si basa principalmente su un principio di contribuzione: ciò che si percepirà al momento della pensione dipende da quanto si è versato negli anni di lavoro. Questa forma di calcolo è stata introdotta per garantire una maggiore sostenibilità, anche se per molti lavoratori significa che l’ammontare della pensione può variare sensibilmente.

I requisiti per andare in pensione sono vari e possono sembrare complessi a una prima occhiata. In sintesi, si possono distinguere due tipi di pensione principali: quella di vecchiaia e quella anticipata.

  • Pensione di vecchiaia: per chi ha raggiunto l’età minima richiesta, che in genere è intorno ai 67 anni, accompagnata da un minimo di 20 anni di contributi. Tuttavia, questo numero può variare in base alla riforma del sistema, che spesso viene aggiornato tenendo conto dell’aspettativa di vita.
  • Pensione anticipata: è dedicata a chi ha accumulato un numero considerevole di anni di contributi. Ad oggi, per esempio, gli uomini possono richiedere la pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi, mentre per le donne sono necessari 41 anni e 10 mesi. Tuttavia, anche qui le regole possono cambiare.

Il 2025 sarà dunque un anno speciale per molti lavoratori italiani, soprattutto per quelli che hanno lavorato in settori particolarmente impegnativi. Grazie a specifiche riforme pensionistiche e a eventuali nuove finestre di accesso, molti potrebbero avere la possibilità di lasciare il lavoro prima del previsto, scegliendo di abbracciare una nuova fase della vita. Questo è reso possibile anche da misure come “Quota 100”, ape sociale o altre forme di flessibilità nel sistema pensionistico.

Cosa sapere prima di andare in pensione

Quando si pensa alla pensione, però, è bene prepararsi con attenzione. La prima cosa da fare è verificare la propria posizione contributiva tramite il sito dell’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale). Questo controllo consente di capire quanti anni di contributi sono stati versati e se si è vicini ai requisiti necessari.

Inoltre è importante considerare il proprio stile di vita e i propri obiettivi futuri. La pensione rappresenta anche un cambiamento economico, quindi è utile pianificare le spese e valutare come gestire il budget a disposizione. Molti pensionati decidono di rivedere le proprie abitudini, come spostarsi in città più piccole o addirittura in Paesi dove il costo della vita è più basso. Non dimentichiamo, infine, di informarsi su eventuali benefici fiscali e agevolazioni riservate ai pensionati. Molte amministrazioni locali, infatti, prevedono sconti su servizi pubblici, tasse ridotte o addirittura esenzioni.

Scadenza INPS per chi andrà in pensione nel 2025

L’INPS z tal proposito ha comunicato che il 30 novembre rappresenta l’ultimo giorno utile per inoltrare la domanda per l’Ape Sociale, un’opzione di pensione anticipata dedicata a specifiche categorie di lavoratori in particolari situazioni lavorative, personali o familiari. Questa misura è pensata per chi, per vari motivi, potrebbe avere difficoltà a proseguire nel proprio lavoro fino all’età di pensionamento standard.

Requisiti per accedere all’Ape Sociale

L’Ape Sociale, attiva dal 1° maggio 2017, è stata prorogata fino al 31 dicembre 2024, e ora, come stabilito dal Disegno di legge di bilancio 2024, è destinata a proseguire fino al 31 dicembre 2025. I requisiti di accesso sono precisi e strutturati in base all’età, agli anni di contributi e alle condizioni specifiche del richiedente.

  1. Età: Il richiedente deve avere almeno 63 anni e 5 mesi.
  2. Anni di contributi: Sono necessari almeno 30 anni di contributi. Tuttavia, questa soglia sale a 36 anni per chi svolge lavori gravosi e si riduce a 32 per alcune categorie specifiche. Per le donne, inoltre, è prevista una riduzione del requisito contributivo di 12 mesi per ogni figlio (fino a un massimo di due anni).
  3. Assenza di pensione diretta: I beneficiari dell’Ape Sociale non devono percepire altre pensioni dirette e devono cessare qualsiasi attività lavorativa, sia essa dipendente, autonoma o parasubordinata, sia in Italia che all’estero.
  4. Compatibilità: L’Ape Sociale non è cumulabile con altri aiuti al reddito legati alla disoccupazione involontaria, come l’assegno di disoccupazione o l’indennizzo per chi ha cessato l’attività commerciale.

Durata e modalità dell’Ape Sociale

L’indennità dell’Ape Sociale viene erogata mensilmente in 12 rate all’anno fino a quando il beneficiario non raggiunge l’età per la pensione di vecchiaia o non ottiene una pensione anticipata diversa. Le risorse finanziarie per coprire questa misura sono monitorate con attenzione: in caso di fondi limitati, la priorità viene data ai richiedenti più vicini all’età pensionabile, mentre, in caso di parità, si favorisce chi ha presentato la domanda prima.

Procedura per presentare la domanda

Chi ritiene di soddisfare le condizioni per accedere all’Ape Sociale entro il 31 dicembre 2024 deve inviare una domanda preliminare per il riconoscimento dei requisiti entro una delle seguenti scadenze: 31 marzo, 15 luglio o, al massimo, 30 novembre 2024. Questa domanda è indispensabile per verificare il diritto all’indennità e garantisce un processo chiaro e trasparente per i potenziali beneficiari.

Pasquale Di Napoli

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