Agenzia delle Entrate, cosa può succedere se non si adegua un documento molto importante. Prestare la massima attenzione.
Non conviene giocare con il fuoco, le sanzioni che arrivano con l’Agenzia delle Entrate non sono da sottovalutare e una volta iniziata la procedura si rischia molto. Quindi occorre tenere sempre presenti i vari aggiornamenti della normativa e verificare le eventuali modifiche apportate.
Tra i vari settori nei quali è necessario prestare la massima attenzione vi è sicuramente quello delle agevolazioni fiscali in campo edilizio. Infatti sono previste diverse modifiche alle norme che regolano bonus e detrazioni per lavori di diverso genere nel settore suddetto. Per alcune detrazioni di parla di abolizione, mentre per altre si parla di deroga ma con forti tagli.
Una precisa indicazione riguardo le intenzioni del Fisco le ha recentemente fornite il ministro Giorgetti, ricordando che l’Agenzia delle Entrate può intervenire se il contribuente non richiede gli adeguamenti catastali dopo i lavori di ristrutturazione edilizia eseguiti con le agevolazioni del Superbonus.
La norma infatti prevede che il contribuente che ha fruito del Superbonus aggiorni la rendita catastale dell’immobile ristrutturato. Se l’indicazione appare chiara, esistono però alcuni dubbi riguardo i soggetti obbligati all’aggiornamento e all’intervento dell’Agenzia delle Entrate con una lettera di compliance. La legge dice che entro 30 giorni dal termine dei lavori il contribuente è tenuto a richiedere al comune la richiesta di variazione catastale.
L’adeguamento è obbligatorio in diversi casi di lavori edilizi, per esempio per la variazione della destinazione d’uso dell’unità immobiliare o per la modifica del numero dei vani all’interno di un’unità immobiliare. Quando i lavori non determinano la modifica della pianta immobiliare, la variazione catastale non è obbligatoria. A meno che i lavori non abbiano comportato un aumento della rendita catastale pari almeno al 15%.
In genere i lavori effettuati fruendo del Superbonus, per esempio una nuova copertura termica, sono abbastanza complessi e quindi richiedono una modifica della rendita catastale. Se non avviene la richiesta in tal senso del contribuente, il Fisco può avviare un accertamento e attribuire d’ufficio la nuova rendita. In questo caso si può contestare l’avviso di accertamento in diversi modi:
Presentando un ricorso in autotutela, se l’atto è ritenuto infondato; correggendo eventuali errori tramite il servizio Correzione errori catastali online con credenziali personali SPID, CIE e CNS. Oppure rivolgendosi alla Corte di giustizia tributaria, entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso di accertamento. Quest’ultima soluzione è la più dispendiosa dal punto di vista economico, quindi meglio utilizzarla solo se l’incremento della rendita è eccessivo.
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