Funerale gratuito: in pochissimi sanno che per legge si può avere la possibilità di un ultimo saluto a un caro senza costi personali. Ecco come fare e chi può beneficiarne
La perdita di una persona cara ci colpisce con una forza che lascia senza parole. È un dolore che arriva con una rapidità che spiazza, e con esso anche un silenzio pesante che avvolge tutto. Ma oltre al vuoto e alla sofferenza, ci sono incombenze pratiche che nessuno può evitare, come l’organizzazione di un funerale e le spese connesse. Questo peso diventa quasi insostenibile quando una famiglia non ha le risorse per far fronte a queste spese. E allora, in questi casi, cosa si può fare? Quali sono le alternative quando un funerale non è economicamente sostenibile?
Quando una persona viene a mancare, oltre all’impatto emotivo, ci si trova di fronte a un’inattesa serie di compiti burocratici. Documenti da firmare, scelte da fare su come e dove salutare per l’ultima volta chi non c’è più: ogni decisione sembra avere un peso doppio, tanto più in un momento di fragilità emotiva. Organizzare un funerale comporta costi non indifferenti, che possono variare ma che, in media, richiedono un esborso che arriva a migliaia di euro. Per molte famiglie, si tratta di una spesa impossibile da sostenere, specie in mancanza di assicurazioni o risparmi dedicati.
Le decisioni da prendere sono spesso complicate e richiedono una rapidità che non lascia spazio al tempo del dolore. È qui che molte famiglie si trovano in un vicolo cieco, strette tra l’angoscia della perdita e il timore di non poter garantire un ultimo saluto dignitoso.
Per chi si trova in condizioni di indigenza, la legge italiana prevede un’agevolazione fondamentale: il diritto al funerale gratuito. Le famiglie che si trovano in difficoltà economiche possono richiedere al comune di appartenenza di coprire le spese del funerale. Questa misura di assistenza è dedicata ai cittadini indigenti, ovvero privi di redditi o mezzi sufficienti, e consente di ottenere supporto sia per i costi del funerale che per i servizi correlati.
Per ottenere questo aiuto il decesso deve essere avvenuto all’interno del territorio comunale, a prescindere dalla residenza del defunto. Inoltre è necessario fornire una documentazione che attesti le difficoltà economiche della famiglia. Questo requisito è essenziale per garantire che l’aiuto sia indirizzato a chi ne ha davvero bisogno. È importante sapere, inoltre, che il funerale gratuito può essere richiesto anche in caso di assenza di familiari: in questo modo si assicura un addio dignitoso anche a chi, al momento della morte, era solo.
Esiste anche un caso in cui, dopo aver pagato di tasca propria, è possibile avere un rimborso. E’ direttamente l’Agenzia delle Entrate a confermarlo e spiegarlo attraverso il proprio portale di riferimento. Come si legge, le spese funebri possono essere detratte nella dichiarazione dei redditi fino a un massimo di 1.550 euro per ciascun decesso, indipendentemente dal numero di persone che hanno contribuito alla spesa. Questo significa che anche se più familiari partecipano economicamente, la detrazione complessiva non può superare il limite stabilito.
Usando la compilazione assistita, è possibile modificare i dati delle spese funebri già presenti nella dichiarazione precompilata o aggiungerne di nuove. Nel campo “Quota sostenuta” va indicata la parte di spesa effettivamente sostenuta da chi sta compilando la dichiarazione, mentre nel campo “Importo complessivo” si inserisce il totale delle spese riferite al defunto, senza considerare la suddivisione tra i vari contribuenti. In questo modo l’Agenzia delle Entrate può calcolare l’importo detraibile, rispettando il tetto massimo di 1.550 euro per ciascun evento luttuoso.
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