Si avvicina la scadenza dell’IMU a dicembre con la seconda rata da pagare, intanto è bene tenere a mente un aspetto importante in vista del 2025
L’IMU (Imposta Municipale Unica) rappresenta una delle principali imposte sugli immobili in Italia, istituita per contribuire al finanziamento dei servizi pubblici locali. Il tributo è rivolto ai proprietari di beni immobili, ad eccezione di specifiche categorie che rientrano nell’esenzione. Conoscere le regole di questa imposta è essenziale per una gestione consapevole delle proprie proprietà, nonché per comprendere eventuali riduzioni e agevolazioni previste.
Cos’è l’IMU, chi deve pagarla e chi ne è esente
L’Imposta Municipale Unica (IMU) è una tassa che i proprietari di immobili devono versare ai comuni italiani. L’IMU è stata introdotta per sostituire una serie di altre imposte immobiliari e viene utilizzata per finanziare i servizi locali, come la manutenzione delle strade e i servizi di sicurezza.
In generale, l’IMU deve essere pagata dai proprietari di immobili situati in Italia, inclusi appartamenti, ville, case unifamiliari e altri edifici. Sono tenuti al pagamento dell’IMU anche coloro che hanno un diritto reale sull’immobile, come l’usufrutto o la superficie.
L’IMU non è dovuta su tutte le abitazioni: la legge italiana prevede esenzioni per alcune situazioni. Ad esempio, la prima casa – a meno che non sia una categoria di lusso, come una villa – è esente dall’IMU. Altre esenzioni includono:
- Immobili posseduti da enti non profit utilizzati per attività di pubblica utilità.
- Abitazioni assegnate ai coniugi dopo una separazione.
- Fabbricati rurali strumentali, destinati all’attività agricola.
IIMU: calcolo e per quali altri beni si applicherà nel 2025
Il calcolo dell’IMU non è immediato e richiede di conoscere la rendita catastale dell’immobile, un valore attribuito dal Catasto. La rendita catastale deve essere rivalutata del 5% e poi moltiplicata per un coefficiente che varia a seconda del tipo di immobile. Sull’importo finale si applica poi l’aliquota decisa dal comune, che può variare in base alle politiche locali. In alcuni comuni le aliquote sono più basse per favorire l’insediamento di nuovi residenti o per agevolare alcune categorie.
L’IMU riguarda anche i terreni agricoli e altri tipi di proprietà come capannoni industriali e uffici. Tuttavia, anche in questo caso, ci sono delle differenze significative.
Terreni agricoli
Per i terreni agricoli, la normativa è complessa. L’IMU è dovuta solo per i terreni che si trovano in aree non montane o non collinari. I terreni situati in zone montane sono, infatti, esenti, come quelli posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali (IAP).
Altre proprietà soggette a IMU
Oltre agli edifici abitativi, ci sono altre tipologie di immobili che devono pagare l’IMU, come:
- Capannoni industriali: destinati all’attività produttiva o commerciale.
- Uffici e negozi: sia per uso professionale che commerciale.
- Immobili di categoria speciale: come impianti sportivi o cinema, che possono avere aliquote specifiche.
L’IMU su queste proprietà è spesso più elevata rispetto agli immobili residenziali, e l’importo da versare può cambiare in base alle politiche comunali.
Come si pagherà l’IMU 2025
L’IMU può essere versata in due rate o in un’unica soluzione. La scadenza della prima rata, ovvero l’acconto, è fissata al 16 giugno, mentre il saldo finale va effettuato entro il 16 dicembre. Tuttavia, per chi preferisce semplificare le operazioni, c’è la possibilità di pagare tutto in un’unica soluzione entro la scadenza di giugno.
Il pagamento può essere effettuato tramite diversi canali, come il modello F24 o bollettino postale, entrambi disponibili in versione cartacea o digitale attraverso i servizi online di banche e poste. Chi ha difficoltà a pagare l’importo intero entro le scadenze stabilite può consultare il proprio comune per verificare se siano disponibili opzioni di rateizzazione specifiche, anche se, in linea generale, l’IMU non prevede rate aggiuntive oltre le due standard.
Quando l’IMU si è pagata anche sulla prima casa…
E pensare che per un breve periodo le tasse sono scattate anche per la prima casa. In particolare l’obbligo di pagare l’IMU sulla prima abitazione è stato in vigore nel 2012 e nel 2013, quando l’imposta si applicava anche alla casa di residenza principale. Durante questi anni, tuttavia, il tributo era limitato agli immobili considerati “di lusso,” appartenenti alle categorie catastali A/1 (abitazioni signorili), A/8 (ville) e A/9 (castelli o palazzi di pregio storico e artistico).
Per le abitazioni standard, invece, era prevista una detrazione fissa che riduceva l’importo totale da versare, agevolando le famiglie. In seguito, a partire dal 2014, il pagamento dell’IMU per la prima casa è stato eliminato, ad eccezione delle categorie di lusso che sono rimaste soggette a questa tassazione. Per fortuna verrebbe da dire. Ma anche doverosamente verrebbe da aggiungere.