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Economia e Finanza

Canone RAI 2025: a quanto salirà la rata in bolletta da gennaio. Le nuove cifre

Canone RAI 2025, ecco quanto andremo a pagare nel nuovo anno in bolletta: ci sarà una rata maggiore rispetto a quelle precedenti. Ecco le cifre nello specifico 

Il Canone RAI, ufficialmente conosciuto come “canone per il servizio radiotelevisivo pubblico”, è un contributo obbligatorio che viene richiesto a chi possiede un televisore, indipendentemente dall’uso effettivo che se ne faccia. Non è rilevante se l’apparecchio venga utilizzato quotidianamente, sporadicamente o solo per guardare contenuti in streaming: la semplice presenza del televisore in casa comporta l’obbligo di pagare questa tassa.

Canone Rai 2025, quanto si pagherà e come saranno le rate – Istitutonervilentini.it

Cos’è il Canone RAI e perché si paga

Il Canone RAI nasce per sostenere economicamente la RAI, l’emittente radiotelevisiva pubblica italiana, e garantire la presenza di una televisione pubblica che offra contenuti informativi, culturali e di intrattenimento per tutti i cittadini. Viene considerato un’imposta sul possesso del televisore e non sul suo utilizzo, quindi non conta se si guarda la televisione o meno: basta essere in possesso di un apparecchio per essere tenuti al pagamento.

Il pagamento del canone è previsto dalla legge e ha origine già negli anni ’30, in coincidenza con le prime trasmissioni radiofoniche pubbliche in Italia. La normativa si è ovviamente evoluta nel tempo, ma l’obbligo di pagare per il possesso di un dispositivo rimane invariato.

Chi deve pagare il Canone RAI?

Il canone, dunque, è dovuto da chiunque possieda un televisore o altri dispositivi in grado di ricevere i canali televisivi, anche se oggi molti contenuti sono fruibili via internet. Non è legato a piattaforme specifiche come il digitale terrestre o la televisione satellitare, ma al semplice possesso dell’apparecchio. E non usufruire dei Canali RAI, cancellandoli addirittura, non fa la differenza. Va pagato comunque.

Dal 2016, il pagamento del canone è stato incluso nella bolletta dell’energia elettrica. Questa misura è stata introdotta per contrastare l’evasione fiscale, permettendo di collegare l’obbligo al contratto elettrico residenziale, il che significa che il canone è dovuto da chi ha un contratto di fornitura domestica di tipo “residente”. La tassa viene automaticamente addebitata nelle bollette mensili o bimestrali, suddivisa in rate.

Chi è esente dal pagamento del Canone RAI?

Canone Rai, chi non deve pagarlo – Istitutonervilentini.it

Esistono però alcune categorie di cittadini che possono beneficiare dell’esenzione:

  1. Anziani oltre i 75 anni con reddito annuo non superiore a un certo limite (aggiornato annualmente) possono fare richiesta per l’esonero. L’esenzione è destinata a chi vive da solo o insieme al coniuge, purché entrambi rispettino il limite di reddito previsto.
  2. I cittadini che non possiedono un televisore hanno diritto all’esenzione, ma devono dichiarare esplicitamente la mancanza dell’apparecchio tramite un’autocertificazione, da rinnovare annualmente.
  3. Diplomatici e militari stranieri in Italia, per accordi internazionali, non sono tenuti al pagamento del canone RAI.

Quanto si pagherà di Canone RAI nel 2025

Quanto si pagherà nel nuovo anno di Canone Rai? Al momento, non sembra esserci alcuna riduzione del canone RAI all’orizzonte. Attualmente, per il 2024, i contribuenti stanno pagando 7 euro al mese, distribuiti in dieci rate annuali, per un totale di 70 euro. Tuttavia, per il 2025, è previsto un ritorno alla quota precedente di 90 euro, con una rata mensile che salirà a 9 euro, sempre suddivisa in dieci mesi.

Questo aumento rappresenta un ulteriore onere economico per le famiglie italiane, che si vedono costrette a far fronte a una spesa minima ma aggiuntiva ed effettiva per un servizio che, per molti, risulta ormai superfluo, considerando l’ampia offerta di intrattenimento disponibile su piattaforme digitali. L’incremento del canone ha già suscitato perplessità e polemiche, alimentando il dibattito pubblico su un’imposta che, a detta di molti, dovrebbe essere rimodulata per riflettere meglio le abitudini di consumo.

 

Pasquale Di Napoli

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