Pensioni INPS, spetta un assegno anche a chi non ha mai lavorato e lo ha fatto magari a nero pur non essendo legale. Ecco quanto spetta a queste persone oggi
Per chi non ha mai avuto un impiego ufficiale o non ha potuto versare contributi previdenziali, esistono forme di sostegno economico che consentono comunque di ottenere un minimo reddito in età avanzata. Si tratta di misure pensate per supportare chi si trova in una condizione di fragilità economica e che, pur non avendo versato contributi pensionistici, può accedere a un aiuto finanziario.
Esiste una pensione anche per chi non ha mai lavorato o non lo ha fatto ufficialmente? La risposta breve è sì, esiste una forma di pensione sociale destinata a chi non ha mai lavorato o non ha versato abbastanza contributi. Si tratta di un aiuto statale pensato proprio per chi si trova in una situazione economica fragile e non può contare su altri redditi. Questa forma di pensione viene erogata dall’INPS sotto il nome di assegno sociale.
L’assegno sociale è un sostegno economico mensile che lo Stato italiano mette a disposizione di chi si trova in difficoltà economiche e non ha altre forme di reddito significative. Non è tecnicamente una “pensione” perché non dipende dai contributi versati, ma si può vedere come una misura simile, poiché è rivolta a persone in età avanzata che non hanno altre entrate.
Per poter accedere a questo assegno sociale, è necessario:
Questa prestazione, pur essendo ridotta rispetto a una pensione tradizionale, rappresenta un aiuto essenziale per chi non ha mezzi propri per far fronte alle spese quotidiane.
L’importo dell’assegno sociale varia ogni anno, ma non supera solitamente i 500 euro mensili. Questo significa che, pur non potendo sostituire un vero e proprio reddito, può rappresentare un sostegno concreto per chi non ha altre entrate. La somma viene erogata per 13 mensilità e può subire riduzioni nel caso in cui ci siano altri piccoli redditi.
Per fare domanda, è sufficiente accedere al sito dell’INPS con SPID o Carta d’Identità Elettronica (CIE) e completare la procedura online, oppure rivolgersi a un patronato che possa aiutare nel processo.
Se hai lavorato “in nero”, purtroppo, non potrà ovviamente beneficiare di una pensione contributiva in quanto i contributi non sono stati mai versati. Tuttavia, anche in questo caso, l’assegno sociale rimane un’opzione aperta per chi soddisfa i requisiti di reddito ed età.
Inoltre, per chi ha versato pochi contributi durante la propria vita lavorativa, esiste la possibilità di ottenere una pensione minima integrata, ma questo dipende dal numero di anni effettivi di contributi registrati presso l’INPS.
Sebbene l’assegno sociale non sia pensato per garantire un tenore di vita elevato, rappresenta comunque una rete di sicurezza per chi non ha altre risorse. È importante ricordare che si tratta di un aiuto finalizzato a coprire le spese di base, quindi può risultare insufficiente per chi ha esigenze particolari o spese straordinarie. Tuttavia, è un diritto previsto per legge e, per molte persone, può fare una grande differenza.
Con la sostituzione della pensione di cittadinanza con l’assegno di inclusione, è ora disponibile un nuovo strumento di sostegno economico per le persone che non dispongono di contributi previdenziali sufficienti. Questo assegno rappresenta un’alternativa importante per coloro che, pur non avendo accesso a una pensione tradizionale, necessitano di un aiuto economico, specie se fanno parte di nuclei familiari con componenti in condizioni di vulnerabilità.
L’assegno di inclusione è destinato ai nuclei familiari che presentano specifiche situazioni di difficoltà, come la presenza di almeno un componente con età pari o superiore a 67 anni, oppure persone con disabilità grave o non autosufficienti o bambini nel nucleo. Questo tipo di sostegno offre un’opzione più ampia rispetto a quella individuale dell’assegno sociale, consentendo a nuclei familiari in difficoltà economiche di ottenere un aiuto proporzionato alla propria situazione e necessità.
A differenza di altri sostegni come l’assegno sociale, che è indirizzato principalmente a singoli individui in età avanzata, l’assegno di inclusione copre situazioni familiari e prevede specifiche soglie di reddito e patrimonio per poter accedere al beneficio. Questa distinzione consente di adattare il sostegno alle esigenze effettive delle famiglie, tenendo conto di particolari condizioni di fragilità economica e sociale. In questo caso si va dai 480€ a salire in base alla scala di equivalenza.
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