Oggi guadagni 1.500€? Ecco quanto rischi di avere un giorno di pensione INPS. Scopri qual è la prospettiva per il tuo futuro assegno pensionistico. Potrebbe non piacerti…
“Ma quando andrò in pensione, quanti soldi prenderò?”. Vuoi o non vuoi è questa la domanda che, prima o poi, chiunque si pone tra gli innumerevoli sacrifici lavorativi tra un giorno e l’altro. È una domanda comune, quesito che tanti di noi si fanno soprattutto in un contesto come quello italiano, dove l’incertezza sul futuro e sul sistema pensionistico può generare ansie e dubbi. Ma con esattezza quando si potrebbe prendere di pensione con uno stipendio da 1.500 euro per esempio?
Parlare di pensione significa parlare di sicurezza, di quanto potrai realmente contare su un assegno mensile che ti permetta di vivere senza sacrifici. Ma calcolare quanto effettivamente ti spetterà non è così semplice: entrano in gioco diversi fattori, dai contributi versati all’età in cui andrai in pensione, fino al metodo di calcolo (contributivo o retributivo).
Oggi, il metodo di calcolo principale per la pensione in Italia è il sistema contributivo. In pratica, l’ammontare della tua futura pensione dipende dalla quantità di contributi che hai versato nel corso della tua vita lavorativa. Più contributi accumuli, più aumenta l’importo che riceverai una volta smesso di lavorare.
Ma cosa significa per chi prende 1.500 euro al mese? Facendo qualche calcolo approssimativo, possiamo dire che, con uno stipendio netto di 1.500 euro al mese, il lordo potrebbe arrivare anche attorno ai 1.800-1.900 euro al suo massimo. Ogni mese, una parte di quella somma va a finire nel “salvadanaio” dei contributi, e sarà da questi versamenti che verrà calcolata la tua pensione. Naturalmente, l’importo finale della pensione dipenderà dalla somma totale dei contributi versati, che varia anche in base a quanto tempo lavorerai e quando deciderai di andare in pensione.
Per dare una stima, consideriamo un lavoratore che oggi guadagna circa 1.500 euro netti e ha un’aspettativa di carriera stabile, ovvero senza grandi cambiamenti di stipendio o interruzioni nel lavoro. Se dovesse lavorare per circa 40 anni con uno stipendio simile, l’assegno pensionistico potrebbe aggirarsi tra il 60% e il 70% dell’ultimo stipendio netto. Quindi, con i dati attuali, potresti aspettarti una pensione di circa 900-1.050 euro al mese. Ovviamente, queste sono stime: il valore effettivo della tua pensione dipenderà anche da eventuali contributi aggiuntivi, cambiamenti nelle leggi pensionistiche e altri fattori.
Questa è la parte che interessa un po’ tutti: come assicurarsi una pensione dignitosa? Oltre a lavorare il più a lungo possibile e a cercare di versare contributi con continuità, esistono alcuni modi per incrementare il proprio futuro assegno pensionistico. Ecco qualche strategia:
Ecco lo scenario che verrebbe nel concreto.
Stipendio Netto Attuale | Percentuale Stimata dell’Ultimo Stipendio (Pensione) | Anni di Contributi | Stima Pensione Mensile |
---|---|---|---|
1.500 € | 60% | 35 anni | 900 € |
1.500 € | 65% | 40 anni | 975 € |
1.500 € | 70% | 45 anni | 1.050 € |
1.500 € | 80% | 45-50 anni* | 1.200 € |
1.500 € | 90% | 50 anni | 1.350 € |
1.500 € | 100% | Oltre 50 anni | 1.500 € |
*Nota: percentuali superiori al 70% richiedono lunghi periodi contributivi e/o pensioni integrative private.
E’ tuttavia doveroso tener conto che:
Per capire meglio quale potrebbe essere la tua pensione futura, un passo fondamentale è controllare regolarmente i tuoi contributi. Oggi, grazie agli strumenti online messi a disposizione dall’INPS, questo è più facile che mai.
Accedendo al portale INPS, nella sezione “La Mia Pensione”, puoi consultare il fascicolo previdenziale e verificare tutti i contributi versati, sia quelli da lavoro dipendente che eventuali contributi volontari. In più, il simulatore ti permette di fare stime sul tuo futuro assegno pensionistico, considerando i contributi già accumulati e il tempo di lavoro che ti resta. Un controllo periodico ti aiuta a individuare eventuali discontinuità o periodi mancanti, così da poter intervenire in tempo, magari valutando l’opzione dei contributi volontari o aderendo a una pensione integrativa per colmare il divario.
Tenere d’occhio i propri contributi è un gesto semplice ma prezioso per pianificare il futuro con maggiore serenità, evitando brutte sorprese e assicurandoti un tenore di vita più stabile. Garantisce di intervenire in tempo per migliorare la qualità della propria vita futura, valutando possibilità per aumentare il proprio assegno qualora questo in prospettiva non fosse sufficientemente alto per i propri standard di vita.
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