Cosa succede se si hanno debiti e si è in comunione di beni con la moglie? Si rischia di perdere la casa che è in condivisione? Scopriamolo
Hai contratto un debito e ora temi che il creditore, probabilmente l’Agenzia delle Entrate, possa puntare alla casa che condividi con tua moglie in regime di comunione dei beni. È una preoccupazione comprensibile, soprattutto quando si parla del patrimonio familiare. E in IItalia la comunione dei beni implica che molti degli acquisti fatti durante il matrimonio diventino di entrambi i coniugi. Ma allora cosa succede davvero quando uno dei due ha dei debiti personali? Che scenari si vanno a delineare?
Comunione dei beni: di cosa stiamo parlando?
In un matrimonio sotto il regime di comunione dei beni, gli acquisti fatti da uno o entrambi i coniugi durante il matrimonio diventano di proprietà comune, salvo alcune eccezioni (come eredità e donazioni). Questo significa che sia i guadagni che le proprietà, come una casa comprata insieme, rientrano nel patrimonio comune della coppia. Ma cosa succede se uno dei coniugi si trova ad affrontare dei debiti personali?
In generale, il principio della comunione dei beni mira a tutelare il patrimonio della famiglia. Tuttavia, la normativa italiana prevede alcune eccezioni per situazioni di debiti e pignoramenti. Se hai contratto un debito, ad esempio, il creditore ha la possibilità di rivalersi sui beni comuni, ma ci sono delle sfumature da considerare.
Quando il creditore può pignorare la casa in comunione?
Ecco la domanda cruciale: possono davvero pignorare una casa in comunione dei beni per un debito contratto da uno solo dei coniugi? La risposta è… dipende. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
- Debiti contratti per esigenze familiari: se il debito è stato contratto per necessità familiari o per il mantenimento del nucleo familiare, come ad esempio un prestito per la ristrutturazione della casa o per spese mediche di uno dei figli, il creditore ha diritto a pignorare i beni comuni della coppia, compresa la casa. In questo caso, la legge considera entrambi i coniugi responsabili, a prescindere da chi abbia effettivamente firmato il contratto.
- Debiti personali del coniuge: se invece il debito è strettamente personale e non legato alla famiglia, la questione diventa più complessa. In teoria, il creditore potrebbe comunque avanzare una richiesta di pignoramento sui beni comuni, ma a questo punto entra in gioco la possibilità per l’altro coniuge di opporsi, dimostrando che il debito è stato contratto per scopi esclusivamente individuali.
Come difendersi dal pignoramento dei beni comuni?
Ecco alcune soluzioni e strategie per proteggere il patrimonio familiare:
- Separazione dei beni: sebbene possa sembrare una scelta drastica, il regime di separazione dei beni è uno dei modi più sicuri per evitare che un debito personale di uno dei coniugi possa intaccare i beni dell’altro. In questo caso, infatti, ognuno resta proprietario esclusivo dei beni che acquista, e il patrimonio resta diviso.
- Accordi preventivi: in alcuni casi, potrebbe essere utile stipulare degli accordi patrimoniali che regolino in anticipo le modalità di gestione dei debiti e dei beni. Questi accordi possono essere una tutela ulteriore, soprattutto quando uno dei coniugi è imprenditore o professionista e quindi maggiormente esposto a rischi economici.
- Opposizione al pignoramento: quando un creditore tenta di pignorare beni comuni per un debito che non riguarda la famiglia, l’altro coniuge può fare opposizione. Questo significa presentare una richiesta al giudice, provando che quel debito è stato contratto per finalità personali e che quindi non dovrebbe intaccare il patrimonio comune.
Evitare il più possibile soluzioni del genere è doveroso poiché è noto a tutti, specialmente in Italia dove la famiglia è ancora sacra, quanto sia fondamentale la presenza e la sicurezza di una casa per il nucleo. Mai scherzare col fuoco da questo punto di vista.