Termosifoni: date, orari e regole per l’inverno 2024/25. Occhio soprattutto a quanto tempo li terrai accesi: c’è un limite per legge, scopriamo tutti i dettagli
L’autunno è già arrivato, l’inverno è dietro l’angolo. Ed è meglio prepararsi per quanto riguarda stufa a pellet e termosifoni. Perché con il calo delle temperature riscaldare casa diventa una priorità, e a proposito dei caloriferi ci sono delle regole ben precise per accenderli? Non è solo una questione di comfort: esistono leggi che stabiliscono quando e per quanto tempo possiamo tenere accesi i nostri termosifoni, e queste variano a seconda della zona climatica in cui ci troviamo.
Con l’obiettivo di garantire un consumo energetico più efficiente e sostenibile, il Paese è diviso infatti ufficialmente in fasce climatiche, ognuna con indicazioni specifiche sulle date di accensione e le ore massime giornaliere per il riscaldamento. Questa suddivisione tiene conto delle temperature medie delle varie aree geografiche, assicurando che ogni zona possa riscaldare gli ambienti nel modo più efficiente e sostenibile possibile.
Calendario termosifoni: zone climatiche e le date accensione
L’Italia è divisa in sei fasce climatiche, dalla Zona A (le aree più calde) alla Zona F (le più fredde, dove non ci sono limitazioni precise). Ecco un elenco dettagliato delle zone, le date di accensione e le ore massime di riscaldamento:
Zona A (1° dicembre – 15 marzo, massimo 6 ore al giorno)
Le aree della Zona A comprendono le località più calde d’Italia come Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle. In queste zone, il riscaldamento può essere acceso solo a partire dal 1° dicembre e per un massimo di 6 ore al giorno.
Zona B (1° dicembre – 31 marzo, massimo 8 ore al giorno)
Nella Zona B troviamo città come Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani. Qui i termosifoni possono rimanere accesi fino a 8 ore al giorno, con l’accensione consentita dal 1° dicembre fino al 31 marzo.
Zona C (15 novembre – 31 marzo, massimo 10 ore al giorno)
Nella Zona C rientrano diverse città tra cui Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto. In queste aree, è possibile accendere i termosifoni dal 15 novembre e tenerli accesi fino al 31 marzo, per un massimo di 10 ore al giorno.
Zona D (1° novembre – 15 aprile, massimo 12 ore al giorno)
Le città della Zona D, tra cui Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Vibo Valentia e Viterbo, possono tenere acceso il riscaldamento per 12 ore al giorno dal 1° novembre fino al 15 aprile.
Zona E (15 ottobre – 15 aprile, massimo 14 ore al giorno)
Nella Zona E si trovano alcune delle città più fredde d’Italia, come Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona e Vicenza. In queste aree i termosifoni possono essere accesi dal 15 ottobre fino al 15 aprile, per un massimo di 14 ore al giorno.
Zona F (Nessuna limitazione)
Infine, nella Zona F, che comprende solo le aree montane più fredde, non ci sono limitazioni su date e ore di accensione. Qui, il riscaldamento può essere acceso liberamente in qualsiasi periodo dell’anno.
Quali gradi importare per legge sui termosifoni
Oltre alle fasce climatiche, ci sono alcune regole generali da rispettare per l’uso dei termosifoni in Italia. In generale, la temperatura degli ambienti interni non dovrebbe superare i 20 gradi. In alcuni casi, è possibile avere una deroga di 2 gradi, quindi non oltre i 22 gradi.
È importante non sottovalutare queste regolamentazioni, poiché sono state pensate per garantire un uso efficiente dell’energia e ridurre i consumi. Non rispettare le regole può comportare sanzioni amministrative che vanno dai 500 euro a un picco anche di 3.000€.
Oltre alle limitazioni legali, è possibile ottimizzare l’uso dei termosifoni per risparmiare sulle bollette. Per esempio, evitare di coprire i termosifoni con tende o mobili permette un migliore scambio termico. L’uso di valvole termostatiche aiuta a regolare la temperatura in modo preciso e a evitare sprechi ed è giusto regolarle al meglio.