Dal diritto di tappo al taglio torta, i costi aggiuntivi nei ristoranti sono legali? Attenzione a questi casi: non devi mai pagare

Un ristorante può aggiungere costi aggiuntivi al conto finale se non concordati? Ecco cosa dice la legge: attenzione a questi casi.

Il Regio Decreto del 6 maggio 1940, n. 635, rappresenta una pietra miliare nella regolamentazione dei prezzi nei ristoranti in Italia.

Conto ristorante
Costi aggiuntivi al ristorante, quando non possono essere aggiunti – Istitutonervilentini.it

Questo decreto stabilisce l’obbligo per i pubblici esercenti di esporre in modo visibile licenza, autorizzazione e una tariffa dei prezzi, garantendo così trasparenza e chiarezza nei confronti dei consumatori. La normativa si inserisce nel più ampio Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, delineando le basi per una corretta informazione al pubblico.

Costi aggiuntivi al ristorante: quando non sono legali

La legge n. 114 del 1998 introduce specifiche per i commercianti riguardo all’esposizione chiara dei prezzi dei prodotti, promuovendo trasparenza e correttezza verso i consumatori. Il Codice del Consumo, emanato con il decreto legislativo n. 206/2005, va oltre specificando l’indicazione dei prezzi per unità di misura, facilitando il confronto tra diversi prodotti e migliorando l’informazione disponibile ai consumatori.

Nel Lazio, la Legge regionale n. 22/2019 impone criteri dettagliati per la comunicazione dei prezzi all’interno degli esercizi commerciali dedicati alla somministrazione di alimenti e bevande. Queste disposizioni mirano a rendere le tariffe facilmente accessibili sia internamente che esternamente ai locali. Analogamente, la Lombardia con la Legge regionale n. 6/2010 stabilisce che i clienti debbano essere adeguatamente informati sui costumi prima dell’ordinazione attraverso modalità chiare ed efficaci.

Conto ristorante
Conto al ristorante, quando non è legale aggiungere costi aggiuntivi – Istitutonervilentini.it

I Comuni hanno la possibilità di adottare regolamenti propri in materia: Roma con la sua deliberazione n°35/2010 chiarisce che ogni servizio extra deve essere concordato preventivamente con il cliente assicurando completa trasparenza sulle eventualità aggiuntive proposte dal locale. Nonostante l’esistenza di numerose disposizioni legislative a livello nazionale e locale/regionale emerge come sia complesso coprire ogni singola eventualità tramite leggi specifiche senza lasciare spazio alla discrezionalità degli operatorii settoriali come i ristoratori.

L’Unione Nazionale Consumatori enfatizza l’importanza della richiesta da parte dei clienti di conferma riguardante eventuali costi aggiuntivi prima d’ordinare servizi extra non previsti dal menù standard offerto dai locali. Un consiglio utile specialmente quando si desidera portare cibi o bevande dall’esterno o richiedere piatti fuori menù.

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