Cosa rischio in caso di controllo ad un posto di blocco per alcuni bollo auto arretrati? Ecco cosa si rischia davvero.
La Legge di Stabilità del 2016 ha introdotto importanti novità per il controllo della regolarità dei veicoli sulle strade italiane. Ora, tutor e autovelox non solo monitorano gli eccessi di velocità, ma hanno anche il compito di verificare la copertura assicurativa dei veicoli in transito.
Grazie al controllo delle targhe, è possibile individuare immediatamente se un’auto circola senza l’obbligatoria RC Auto o con una polizza scaduta, rendendo questi strumenti fondamentali per garantire la sicurezza su strada.
Cosa succede in caso di controllo per i bollo auto arretrati
Le sanzioni per chi viene sorpreso a guidare un veicolo non assicurato sono particolarmente severe, con multe che partono da una base minima di 841 euro e possono superare i 3.000 euro. Tuttavia, esiste una possibilità di riduzione dell’importo della multa attraverso il “ravvedimento subitaneo”, che offre fino a 15 giorni per regolarizzare la propria posizione assicurativa.
Se la situazione assicurativa del veicolo non viene sanata entro 30 giorni dalla notifica della violazione, le autorità procederanno alla demolizione e radiazione del mezzo dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA) dopo averne disposto il sequestro. Queste misure drastiche sottolineano l’impegno nella lotta contro la circolazione di veicoli non conformi alle normative vigenti.
A differenza dell’assicurazione obbligatoria, il mancato pagamento del bollo auto non impedisce al veicolo di circolare sulle strade italiane. Attualmente non esistono sistemi tecnologici abilitati al controllo automatico dello stato dei pagamenti relativi al bollo durante i controlli su strada o nei posti di blocco fisici.
La responsabilità della riscossione dei bolli auto arretrati spetta alle Regioni o all’Agenzia delle Entrate nelle aree a statuto speciale. I contribuenti inadempienti possono avvalersi del ravvedimento operoso entro 12 mesi dalla scadenza dell’imposta dovuta. Questa procedura prevede sanzioni progressive basate sul ritardo nella regolarizzazione: da uno 0,1% dell’importo dovuto per ogni giorno di ritardo nelle prime due settimane fino ad arrivare al 30% più interessi moratori dopo un anno dalla scadenza.
Le normative vigenti richiedono agli automobilisti italiani una maggiore attenzione verso gli obblighi fiscali e assicurativi legati alla proprietà ed utilizzo dei propri mezzi motorizzati, mirando ad incentivare una cultura della responsabilità e legalità sulla strada.