La comica e protagonista di Che Tempo Che Fa e Tu Si Que Vales Luciana Littizzetto ha parlato dei suoi figli.
L’affido è una scelta che nasce dal cuore, un gesto di generosità assoluta che cambia la vita non solo a chi lo riceve, ma anche a chi lo offre. Luciana Littizzetto, nota comica torinese, ne sa qualcosa.
Quattordici anni fa ha deciso di accogliere nella sua vita Jordan e Vanessa, allora due fratelli di 9 e 11 anni. Un percorso iniziato con l’allora compagno Davide Graziano e culminato con l’adozione completa dei due ragazzi che oggi hanno rispettivamente 26 e 23 anni.
La decisione di Luciana nacque dopo un colloquio illuminante con Maria De Filippi, la quale le raccontò la propria esperienza personale. “Un giorno Maria mi ha raccontato la sua esperienza. E mi ha talmente travolta col suo entusiasmo che mi sono detta: ‘Ci provo anch’io’. Però ai tempi io non ero sposata e non potevo adottare. Così ho pensato all’affido”. La comica ha continuato: “È un gesto di generosità assoluta, è diverso dall’adozione. Non so se tornerai alla tua famiglia d’origine o rimarrai, però intanto io ci sono, ti aiuto a fare un pezzo di vita insieme”.
Durante una recente apparizione televisiva a Che tempo che fa, in occasione della pubblicazione del suo libro Io mi fido di te, Luciana ha condiviso numerosi aneddoti sui suoi figli affettuosamente descritti nelle loro peculiarità: da Jordan definito come il più dispettoso – tra bagni intasati con carta igienica e vendite clandestine degli autografi della madre – fino alle ipocondrie fantasiose di Vanessa.
Luciana Littizzetto, in una precedente intervista rilasciata a Mara Venier nel corso di una puntata di Domenica In, ha rivelato: “È stato difficilissimo perché con i figli naturali una donna impara gradualmente a diventare mamma. Con l’affido o l’adozione si diventa mamma di botto. [Mi chiamano mamma solo] quando siamo davanti ad estranei, mentre mi chiamano Lu quando sono soli con me. In effetti, non riescono tanto a dire mamma, una mamma naturale ce l’hanno. Non è più un problema. Ormai mi sono abituata, ma chi se ne frega”.
La storia di Luciana Littizzetto rappresenta un esempio luminoso dell’impatto positivo dell’affido sia sui bambini coinvolti sia su coloro che decidono di aprirgli le porte della propria casa e del proprio cuore. La sua esperienza mette in evidenza quanto amore, pazienza ed empatia possano trasformare vite intere creando famiglie allargate basate su legami profondamente umani piuttosto che su vincoli biologici.
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