Cosa accade se nella divisione di un’eredità è presente anche un fratellastro? Cosa prevede la legge italiana e come tutelarsi.
L’eredità rappresenta uno dei momenti più delicati e complessi nella vita di una famiglia, soprattutto quando coinvolge i fratellastri.
In Italia, il diritto successorio regola con precisione la distribuzione dell’eredità tra i vari eredi, inclusi i fratellastri, che hanno diritti specifici a seconda della loro posizione nella famiglia.
Dividere l’eredità quando c’è un fratellastro: cosa dice la legge
Secondo l’articolo 570 del Codice Civile italiano, i fratellastri sono considerati eredi legittimi ma con una quota di eredità differente rispetto ai fratelli germani. Questa distinzione si basa sul grado di parentela diretta con il defunto: mentre i fratelli germani condividono entrambi i genitori con il defunto, i fratellastri ne condividono solo uno. Di conseguenza, la quota di eredità spettante a un fratellastro è pari alla metà di quella che spetterebbe a un fratello germano in caso di successione legittima.
Il calcolo della quota ereditaria per un fratellastro segue principi precisi. Ad esempio, se in una successione legittima un fratello germano ha diritto a 1/3 dell’eredità, al fratellastro spetterebbe 1/6. Questa regola assicura che la distribuzione dell’eredità rifletta il grado di parentela diretta degli eredi col defunto.
In assenza di fratelli germani e qualora l’eredità debba essere suddivisa esclusivamente tra fratellastri, questi ultimi divideranno equamente l’intero patrimonio secondo le norme della successione legittima. Questo scenario evidenzia come il sistema giuridico italiano cerchi di garantire equità e giustizia nella distribuzione delle quote ereditarie.
I casi in cui i fratellastri possono essere esclusi dall’eredità sono limitati e ben definiti dalla legge italiana. Un testamento può disporre diversamente rispetto alle quote legalmente stabilite o può escludere specificamente alcuni eredi. Tuttavia, ciò è possibile solo nei limiti delle quote disponibili (quota disponibile) rispettando le porzioni riservate agli altri eredi (quote legittime). In presenza di cause legalmente riconosciute d’indegnità o disposizioni testamentarie specifiche è possibile che un fratellastro venga escluso dall’eredità.
Qualora un testamento leda le quote minime garantite dalla legge ai fratellastri (quote legittime), questi hanno il diritto di impugnarlo attraverso l’azione di riduzione. Tale azione permette agli eredi lesi nel loro diritto alla quota legittima d’ottenere ciò che gli spetta secondo la legge.
Per rivendicare efficacemente l’eredità spettante a seguito del decesso d’un consanguineo comune è necessario intraprendere specifiche procedure legali quali la dichiarazione di successione e la redazione dell’inventario dei beni del defunto. L’intervento d’un avvocato specializzato in materia successorio diventa quindi fondamentale per navigare correttamente tra le complessità del sistema giuridico italiano ed evitare potenziali conflitti tra gli eredi.