Clamoroso RdC, stanno arrivando ricariche sulla vecchia carta: sorpresa INPS

Cosa sta accadendo sulle vecchie carte dei percettori del RdC? A chiarire è la stessa INPS: tutto quello che c’è da sapere.

Nonostante la soppressione ufficiale del Reddito di Cittadinanza (RdC), avvenuta alla fine del 2023, molti ex beneficiari hanno ricevuto una sorpresa nel mese di settembre 2024.

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Rdc, cosa sta accadendo sulle vecchie carte – Istitutonervilentini.it

L’INPS ha dimostrato che la Carta del Reddito di Cittadinanza non è ancora stata messa da parte, con nuovi accrediti che continuano a fare capolino sui conti dei percettori. Il 17 ottobre 2024, accedendo al Fascicolo Previdenziale del Cittadino, numerosi utenti hanno scoperto nuove disposizioni di pagamento “in entrata”, un fenomeno confermato anche dall’app Postepay e dai sistemi informatici delle Poste Italiane.

RdC, cosa sta accadendo sulle vecchie carte

Di fronte a questa inattesa novità, sorge spontanea la domanda: è possibile che vi siano nuove ricariche RdC? La risposta sembra orientarsi verso un chiarimento importante. Gli accrediti in arrivo sulla Postepay dei titolari fino a dicembre 2023 non sono legati al Reddito di Cittadinanza come sussidio. Infatti, è improbabile che l’INPS proceda con ulteriori somme a titolo di RdC, considerando la sostituzione della misura con l’Assegno di Inclusione.

L’ipotesi più plausibile riguardo agli accrediti recentemente osservati riguarda i conguagli relativi all’Assegno Unico per i Figli a carico. Questo aspetto spiega perché molti ex percettori del RdC stanno ricevendo somme aggiuntive sulla loro carta. Durante gli anni precedenti alla soppressione del RdC, l’Assegno Unico non veniva erogato direttamente sul conto corrente per tutti i beneficiari, coloro che ricevevano il ‘Reddito’ avevano gli importi accreditati sulla Carta RdC.

PostePay
Gli accrediti sulle vecchie carte dei possessori RdC – Istitutonervilentini.it

Le discrepanze negli importi pagati dall’INPS possono essere attribuite a variazioni nella composizione dei nuclei familiari o ad errori nell’erogazione delle maggiorazioni previste dalla legge. Pertanto, gli accreditamenti tardivi sembrano essere riconducibili alle somme dovute ai beneficiari dell’Assegno Unico figli fino al termine dell’anno 2023.

Questo sviluppo inaspettato solleva riflessioni importantissime sul sistema previdenziale e sui meccanismи dì supportо alle famiglie italiane. Sebbene il Reddito di Cittadinanza sia stato sostituito da altre forme dì assistenza sociale come l’Assegno dі Inclusione, le ricariche recentemente osservate dimоstranо cоmе le dinamiche burocratiche possanо portare а situazioni impreviste ma positive pеr і cittadini coinvoltі.

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