C’è un segreto dietro la presenza delle donne per i selfie rispetto alle foto normali, lo sapevi? Ecco qual è la verità.
La moda dei selfie, fenomeno che ha preso piede con l’avvento e la diffusione dei social network, si è radicata profondamente nelle abitudini quotidiane delle persone di tutto il mondo. Questa tendenza non è affatto casuale ma trova le sue radici in una serie di fattori socioculturali e tecnologici che hanno modificato il modo in cui ci rapportiamo alla fotografia e alla condivisione delle esperienze personali.
Inizialmente, i selfie sono apparsi come un modo semplice ed immediato per catturare momenti significativi della propria vita senza la necessità di un fotografo esterno. Con lo sviluppo degli smartphone dotati di fotocamere sempre più avanzate, scattare una foto di sé stessi è diventato un gesto quotidiano, accessibile a tutti in ogni momento.
La popolarità dei social media ha ulteriormente amplificato questa tendenza. Piattaforme come Instagram, Facebook e Snapchat hanno trasformato il selfie in uno strumento di comunicazione visiva capace di esprimere identità, emozioni e stati d’animo. La possibilità di ricevere feedback immediati sotto forma di like e commenti ha incentivato gli utenti a pubblicare frequentemente immagini personali, alimentando così un circolo virtuoso (o per alcuni vorticoso) tra desiderio di approvazione sociale e auto-rappresentazione.
Nell’era digitale, l’autorappresentazione ha assunto un ruolo centrale nella vita quotidiana, specialmente per le donne che navigano nell’infinito mare dei social media. La capacità di controllare come si viene percepiti online è diventata non solo una questione di estetica ma anche di autodeterminazione. Quando le donne scelgono di farsi un selfie, esercitano questo controllo in modo diretto e immediato.
Hanno la libertà di sperimentare con diverse angolazioni, illuminazioni e pose fino a trovare quella che ritengono più rappresentativa o lusinghiera. Questo processo non è soltanto una questione superficiale legata all’apparenza, riflette il desiderio profondo dell’individuo di presentarsi al mondo esterno in un modo che sente autentico e vero.
Al contrario, quando ad altri viene affidato il compito di fotografarle, si verifica una perdita inevitabile di questo controllo. Non importa quanto sia abile il fotografo o quanto sia intima la relazione con chi scatta la foto, c’è sempre un elemento d’imprevedibilità su come verrà catturato quel momento. Questa incertezza può generare ansia poiché l’immagine risultante potrebbe non corrispondere alla visione che hanno di sé o a come desiderano essere viste dagli altri.
Inoltre, viviamo in una società che spesso giudica le donne principalmente attraverso lenti estetiche e ciò aggiunge un ulteriore livello di pressione per apparire in un certo modo nelle immagini pubblicate online. Avere il controllo totale sulla creazione della propria immagine permette quindi alle donne non solo di gestire questa percezione ma anche di sfidare gli standard imposti dalla società riguardo alla bellezza femminile.
Questo fenomeno evidenzia l’importanza della fotografia digitale come strumento d’espressione personale e empowerment femminile. Attraverso la scelta consapevole della posa, dell’inquadratura e del momento dello scatto, ogni donna ha la possibilità di raccontarsi al mondo secondo i propri termini, celebrando così la propria individualità e diversità.
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