Immaginate di essere uno dei collezionisti di auto più rispettati degli Stati Uniti, con una collezione di lusso che potrebbe far impallidire anche i più ricchi. Questo era Preston Henn, un uomo d’affari e collezionista noto per la sua insaziabile passione per le automobili. Il suo desiderio più recente? Una Ferrari LaFerrari Aperta — la versione più esclusiva della prima vettura ibrida di Maranello. Ma c’è un dettaglio: Ferrari non è una casa automobilistica qualunque, e per accedere a determinati modelli non bastano solo i soldi. Bisogna essere “scelti”.
Henn, sicuro che bastasse un assegno generoso per aggiudicarsi il gioiello che tanto desiderava, fu sorpreso dal muro invalicabile eretto dalla casa di Maranello. E così, inizia la sua battaglia personale, un mix di ambizione, frustrazione e, forse, un po’ di ironia.
L’assegno da un milione di dollari… respinto
Convinto che i soldi possano aprire qualsiasi porta, Henn decise di spedire un assegno da un milione di dollari direttamente a Maranello. Una mossa che, dal suo punto di vista, avrebbe dovuto far cadere ogni resistenza. “Chi potrebbe mai dire di no a un milione di dollari?” deve aver pensato. Eppure, Ferrari è famosa per le sue politiche esclusive. Per Henn, ricevere una lettera di rifiuto fu uno smacco, un affronto alla sua reputazione di collezionista e amante delle supercar. Ferrari rispose che ogni LaFerrari Aperta era già stata assegnata e che non avrebbe prodotto una nuova vettura nemmeno per un cliente generoso come lui.
Una questione di orgoglio e reputazione
A questo punto, Henn non poteva accettare una sconfitta senza combattere. Deciso a dimostrare che il denaro e il prestigio avevano un certo peso, portò Ferrari in tribunale con una causa per danni d’immagine. Non si trattava più di ottenere l’auto, ma di ristabilire un equilibrio: lui, Preston Henn, un uomo che aveva raggiunto tutto ciò che si può desiderare nella vita, non poteva subire un “no” senza reagire.
La filosofia di Ferrari: l’esclusività non è in vendita
Ferrari, tuttavia, è un brand che ha sempre difeso con forza il proprio concetto di esclusività. Non si tratta solo di vendere automobili, ma di selezionare con cura chi possa avere l’onore di guidare una delle sue creazioni più speciali. Per i modelli limitati, infatti, Ferrari seleziona i proprietari in base alla fedeltà, al rispetto del marchio e, diciamocelo, anche al prestigio delle persone che dovranno rappresentare il Cavallino Rampante. Non importa quanti milioni si possa offrire: la selezione è ben più complessa e sottile.
La Ferrari che non si può comprare
Preston Henn, abituato a comprare tutto ciò che desiderava, si scontrò con una verità che forse non aveva mai considerato davvero: non tutto è in vendita. La vicenda ha il sapore di una lezione ironica, uno di quegli episodi in cui il destino sembra mettersi di mezzo e ricordarci che il denaro non sempre basta. Per Henn, la Ferrari LaFerrari Aperta rappresentava l’ultima grande conquista, ma Ferrari aveva altri piani e un messaggio implicito: ci sono cose che nemmeno il più grande assegno può ottenere.
L’epilogo: una battaglia incompiuta
L’episodio, che potrebbe sembrare una battaglia tra ego, prende una svolta decisamente ironica con il tempo. Dopo mesi di tensioni legali e tentativi di ribaltare la situazione, Preston Henn decise di mollare la causa. E non per una scelta deliberata, ma perché la vita stessa aveva deciso di intervenire in modo definitivo. Nel 2017, all’età di 86 anni, Henn morì per cause naturali, senza riuscire a mettere le mani sulla LaFerrari Aperta che tanto aveva desiderato. Il collezionista che aveva sempre avuto tutto ciò che voleva dovette arrendersi a una realtà inaspettata e irrevocabile: la Ferrari dei suoi sogni gli era sfuggita per sempre.
La lezione di Maranello
In fondo, questa storia sembra quasi suggerirci che a volte l’universo ha un senso dell’umorismo sottile e spietato. Preston Henn aveva le risorse e il prestigio per comprarsi tutto… o quasi tutto. Eppure, la sua passione per l’auto perfetta rimase insoddisfatta, un sogno incompiuto in una vita di successi.
Ferrari ha sempre mantenuto ferma la sua politica di esclusività, anche a costo di perdere clienti facoltosi come Henn. Il messaggio è chiaro: una Ferrari non si conquista con il denaro, ma con un mix di fedeltà, storia e, in qualche modo, una sorta di “merito” che non può essere comprato. Forse è anche questa etica che rende il Cavallino Rampante un’icona del lusso mondiale.
Una riflessione finale
La vicenda di Preston Henn e della sua Ferrari irraggiungibile ci lascia con una morale. Certe cose, anche per chi ha tanto, restano fuori portata, come se il destino volesse ricordarci i limiti della nostra volontà. Quello di Henn non è solo il racconto di un desiderio insoddisfatto, ma anche di un collezionista che ha sfidato le regole non scritte del lusso più esclusivo.