Le caccole – o, per essere tecnici, muco nasale secco – sono una di quelle cose di cui non si parla mai apertamente, ma che in realtà conosciamo tutti fin troppo bene. Questi piccoli accumuli di muco essiccato si formano nelle cavità nasali e sono un misto di tutto ciò che il nostro naso trattiene durante la giornata: polvere, batteri, e impurità dell’aria. Ma cosa c’è esattamente dietro la formazione delle caccole e, domanda ancora più curiosa, mangiarle fa male?
Le caccole si formano quando il muco prodotto dalle ghiandole mucipare si asciuga all’interno del naso. Normalmente, il muco ha il compito di mantenere umide e protette le vie respiratorie, intrappolando sostanze indesiderate. Grazie a piccole strutture chiamate ciglia, questo muco viene poi trasportato verso la gola, dove viene inghiottito e digerito dagli acidi dello stomaco. Tuttavia, se il muco si asciuga troppo rapidamente – ad esempio, in ambienti secchi o freddi – si solidifica, formando le tipiche croste.
La composizione delle caccole è variabile, ma in generale esse contengono acqua, glicoproteine (che rendono il muco vischioso), sali minerali e lipidi. In presenza di infezioni, è possibile trovare anche anticorpi e enzimi antisettici, che aiutano a combattere eventuali germi intrappolati. Non solo: anche gli inquinanti presenti nell’aria si accumulano nelle caccole, il che significa che chi vive in città ad alto tasso di smog potrebbe trovare tracce di polveri sottili e altri contaminanti.
L’ambiente gioca un ruolo importante nella formazione delle caccole. Nei climi secchi o freddi, il muco tende a seccarsi più velocemente, mentre in ambienti umidi rimane fluido più a lungo. Questo spiega perché le caccole sembrano proliferare durante i mesi invernali o in ambienti climatizzati. L’inquinamento, poi, è un altro grande contributore: chi vive in zone inquinate respira particelle e sostanze che rendono il muco più denso e le croste nasali più frequenti.
Ed eccoci alla domanda che molti si pongono, pur senza avere il coraggio di chiederla: mangiare le caccole fa male? La scienza su questo punto è curiosamente divisa. Alcuni studiosi, come lo pneumologo Friedrich Bischinger, hanno suggerito che ingerire le caccole potrebbe stimolare il sistema immunitario, un po’ come un “vaccino naturale” che introduce al corpo piccole dosi di batteri e altre sostanze. Questa ipotesi, seppur interessante, rimane controversa e non confermata da ricerche solide.
Secondo l’ipotesi di Bischinger, il fatto che molti bambini piccoli abbiano questo comportamento potrebbe non essere casuale, ma anzi una specie di riflesso “difensivo” per stimolare la produzione di anticorpi. Tuttavia, questa teoria non è universalmente accettata, e molti medici preferiscono non raccomandare la pratica, poiché potrebbe esporre l’organismo a batteri indesiderati.
Sia chiaro, rimuovere le caccole è qualcosa che fanno non solo gli umani, ma anche molti primati. Tuttavia, se diventa un’abitudine compulsiva, potrebbe trattarsi di rinotillexomania, un comportamento ossessivo che può avere ripercussioni psicologiche e fisiche, come irritazioni e infezioni. Come per molte abitudini, la moderazione è la chiave.
Il muco è una vera e propria barriera protettiva per le vie aeree. La sua produzione aumenta quando siamo in presenza di infezioni o allergie, così da intrappolare il maggior numero di agenti patogeni e allergeni. Quindi, le caccole non sono solo un “fastidio”, ma un segnale che il corpo sta facendo il suo lavoro per proteggere il sistema respiratorio.
In conclusione, le caccole ci ricordano, per quanto ci sembri strano, che il corpo ha dei meccanismi naturali per proteggerci da ciò che respiriamo.
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