Il decluttering: non solo una moda, ma un vero e proprio alleato del benessere
L’accumulo di oggetti non è solo un problema estetico o di spazio, ma può influire direttamente sulle nostre emozioni, spiega Sasaki. Molto spesso, tendiamo a legarci agli oggetti per quello che rappresentano, anziché per l’utilità reale che hanno. Un elettrodomestico rotto, una pila di vestiti che non mettiamo da anni o i doppioni che non usiamo mai: tutto questo ci fa sentire appesantiti, creando intorno a noi un ambiente disordinato che rispecchia il caos interiore.
Come iniziare: una guida semplice e pratica
Sasaki consiglia di cominciare dalle basi, eliminando oggetti rotti o danneggiati che non servono più e che rimangono solo a raccogliere polvere. Cibo scaduto, elettrodomestici non funzionanti, vestiti vecchi e tutto ciò che non può essere riparato o riutilizzato sono i primi da eliminare. Dopodiché, si passa ai doppioni: che si tratti di forbici, utensili da cucina o libri, ridurre il numero di oggetti simili permette di guadagnare spazio e di snellire le proprie scelte quotidiane.
Oltre l’utile: conservare i ricordi senza appesantirsi
E se un oggetto ha un valore affettivo? Sasaki suggerisce una strategia interessante: invece di tenere qualcosa solo per il suo legame emotivo, possiamo fotografarlo. In questo modo, il ricordo rimane, ma l’oggetto fisico non occupa più spazio. Questa è una pratica liberatoria che, secondo Sasaki, aiuta a concentrarsi di più sul presente, anziché restare ancorati a un passato rappresentato da cose che ormai non hanno più una funzione.
L’importanza di lasciar andare il “non si sa mai”
Uno dei pensieri più difficili da superare nel processo di decluttering è il “prima o poi potrebbe servire”. Spesso, mantenere qualcosa per un uso ipotetico futuro è solo un riflesso della nostra insicurezza. Piuttosto che accumulare oggetti che “potrebbero servire un giorno”, Sasaki invita a chiedersi: “Lo ricomprerei oggi?” Questa domanda aiuta a distinguere ciò che è davvero necessario da ciò che è solo un attaccamento ingiustificato.
Un modo per vivere meglio con meno
Sasaki propone uno stile di vita minimalista: ridurre al minimo gli oggetti posseduti per fare spazio a nuove esperienze e prospettive. Secondo lui, eliminare il superfluo ci libera dal desiderio costante di acquistare e ci aiuta a focalizzarci su ciò che è essenziale per noi, migliorando la nostra capacità di concentrazione e la gestione dello stress. Tornare all’essenziale è un percorso che porta a una maggiore consapevolezza di ciò che conta veramente.
Consigli pratici per un decluttering efficace
- Inizia con piccoli passi: non è necessario eliminare tutto in una volta. Parti da una singola stanza o da una categoria di oggetti.
- Fai una selezione rigorosa: chiediti se l’oggetto ha davvero una funzione attuale o se lo terrei solo per il suo legame emotivo.
- Crea una routine di decluttering: una volta completato il grande lavoro iniziale, mantieni l’ordine dedicando qualche minuto al mese a controllare e ridurre eventuali accumuli.
Decluttering: un percorso verso la felicità
Il decluttering non è solo una moda, ma un’arte che può cambiare profondamente la qualità della nostra vita. Scegliere di vivere con meno non significa privarsi, ma imparare a distinguere ciò che ci serve veramente da ciò che è solo di passaggio.